Nel testo finale, si dà anche mandato alla Commissione europea a proseguire con i lavori preparatori all'avvio dei negoziati per Skopje e Tirana. Il risultato è arrivato dopo due giorni di discussioni serrate al Consiglio Affari generali, con i ministri Ue che sono riusciti ad accordarsi su un testo di compromesso solo all'ultimo, facendo slittare la data di apertura delle trattative di un anno.
Un risultato definito da fonti diplomatiche "positivo nel complesso" e "d'incoraggiamento per i due Paesi", ma che "poteva essere politicamente molto più ambizioso". La posizione contraria di Francia e Olanda, infatti, con il sostegno della Danimarca, ha impedito di acconsentire all'avvio dei negoziati nell'immediato. Si è trattato di una partita 26 contro 22, con l'Italia che si è battuta affinché si giungesse a un testo di compromesso politicamente condiviso da tutti. Bersaglio dell'opposizione di Francia e Olanda soprattutto l'Albania.
Giovedì scorso, il Parlamento dell'Aja aveva approvato a larga maggioranza una risoluzione per chiedere al governo di votare contro l'apertura dei negoziati per Tirana, giudicando i risultati ottenuti dal governo albanese, in particolare sul fronte della lotta alla corruzione e alla criminalità, insufficienti a compiere un passo in direzione europea. Una linea dura condivisa da Parigi, che da mesi ribadisce la sua chiusura nei confronti dell'allargamento ai Balcani occidentali.
Per la Macedonia, la bocciatura dell'asse franco-olandese era meno netta, grazie alla recente intesa raggiunta tra Skopje e Atene a chiudere una disputa ultradecennale sul nome del Paese.
Alla fine però, Olanda e Francia hanno accettato di scendere solo a un compromesso. (ANSAmed).