Le amministrative si sono svolte senza la partecipazione dell'opposizione di centro destra guidata da Lulzim Basha, che le ha boicottate. Meta ha parlato oggi di "una vergogna e di uno scandalo", accusando la maggioranza anche di brogli. Il presidente della Repubblica, ha sorpreso quando ha dichiarato poi che la scorsa domenica "gli albanesi hanno evitato una trappola e un complotto, teso a portare il paese verso un conflitto civile". Un complotto che a suo parere agirebbe secondo i principi di "uno Stato dentro lo Stato", e dietro al quale ci sarebbe il multimiliardario George Soros e la sua famiglia.
Meta non ha risparmiato i duri attacchi anche alla comunità internazionale che ha sostenuto lo svolgimento delle amministrative il 30 giugno, e alle loro rappresentanze diplomatiche a Tirana, in particolare a quella statunitense ma anche dell'Unione europea. Meta ha invitato "i rappresentanti diplomatici a non diventare ridicoli e non giocare con la nostra costituzione". E a suo parere, il responsabile della crisi politica nel paese sarebbe non solo il premier Rama, ma "anche coloro che lo sostengono nella via del conflitto e della costituzione di fatto di una giunta che ha annientato ogni principio dello Stato di diritto, che chiede di cancellare ogni istituzione e deragliare l'Albania dal suo percorso di integrazione europea". (ANSAmed).