Il centro, che godrà di ampia autonomia in materia di scelte e di protocolli, avrà come struttura medica di riferimento il policlinico universitario Frantz Fanon. Il costo previsto dell'opera, ad oggi, è valutato in 140 milioni di dinari (circa un miliardo e 320 milioni di euro).
Sarà il secondo del suo genere in tutto il continente africano (il primo è in Tunisia) ed avrà dodici posti per l'assistenza a persone affette dal morbo. Stando a quanto riferisce l'Aps citando le statistiche elaborate dal ministero della Salute pubblica e della popolazione, in Algeria sono circa centomila i casi ufficialmente censiti di persone affette dall'Alzheimer. Il centro medico di Blida si avvarrà di equipe interdisciplinare composte da psicologi, psichiatri e neurologi.
Al di là del valore d'assistenza della istituzione del centro, l'aspetto realmente innovativo dell'iniziativa è che lo 'zoccolo duro' dei medici impegnati sarò costituito da professionisti algerini che hanno studiato o che si sono specializzati all'estero ed ai quali sarà chiesto di offrire il patrimonio delle esperienze acquisite in favore dei malati del loro Paese d'origine. Quello di recuperare i 'cervelli' del settore della medicina andati all'estero è un vecchio progetto delle autorità algerine che, per invogliare il rientro, stanno offrendo, oltre a trattamenti economici importanti, anche strutture e strumentazioni di avanguardia. Uno degli obiettivi principali della creazione del centro che sorgerà a Blida (oltre a quello più evidente di dotare l'intero Paese di una struttura specializzata, oggi assente, e connotata da tecniche e strumentazioni modernissime) è anche quello di ridurre la 'bolletta' relativa alle spese degli algerini che, a causa della gravità dello stadio raggiunto dall'Alzheimer da cui sono affetti, sono costretti a recarsi all'estero per sottoporsi alle relative cure. Con costi che, ogni anno, gravano sulle casse del Serrvizio sanitario nazionale algerino per decine di milioni di dinari.
(ANSAmed).