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Algeria: salute Bouteflika aumenta timori per futuro

Stallo politico; sollecitata uscita scena presidente

18 novembre, 13:31

(di Diego Minuti) (ANSAmed) - ROMA, 18 NOV - Sembra essere partito il conto alla rovescia che si concluderà con la probabile uscita dalla scena politica e istituzionale dell'Algeria del presidente Abdelaziz Bouteflika. Anche se dal monolitico entourage presidenziale nulla trapela per fare pensare ad una imminente evoluzione in tal senso della situazione nel Paese che, mai come oggi, guarda con enorme preoccupazione al suo futuro per l'incertezza determinata dalla precarie condizioni di salute della massima carica dello Stato.

Il recente ricovero, nel reparto di cardiologia di una clinica privata di Grenoble, di Bouteflika ha determinato un effetto valanga nelle reazioni perplesse della gente che, innanzitutto, si sta domandando se Bouteflika sia ancora in possesso delle sue facoltà e, quindi, possa guidare il Paese.

Cosa di cui si dubitava anche nel periodo delle elezioni presidenziali, cui Bouteflika praticamente non partecipò, limitandosi a presentarsi al seggio in carrozzina, scortato da parenti e collaboratori. Il ricovero, poi, ha scatenato nella blogosfera proteste a catena, per sottolineare come Bouteflika, andando in Francia a farsi curare, avesse di fatto ufficializzato le condizioni precarie della sanità algerina.

Ma il problema vero che, prima o poi dovrà essere affrontato, è quello della tempistica che avrà l'uscita di scena di Bouteflika, da tutti data come imminente. Quando è stato rieletto, il presidente - seppure gravemente condizionato dall'ictus che lo ha messo fuori gioco per mesi - ha garantito di volere adempiere al suo mandato sino alla fine. Una dichiarazione che ha convinto pochi, soprattutto quando anche le immagini dell'ossequiosa tv di Stato lo hanno ritratto pesantemente piegato dalla malattia. Ma tempi e modi dell'abbandono di Bouteflika non sono nemmeno presi in considerazione dalla cerchia del potere che si è consolidata attorno a lui e che non ha alcuna intenzione di passare la mano.

Se si prendesse consapevolezza dell'irreversibilità dell'appannamento di Bouteflika, chi ha veramnete a cuore le sorti dell'Algeria portrebbe agevolare una exit strategy intelligente e magari nel medio periodo. Perchè, in caso contrario, un vuoto di potere improvviso, pur se probabile, rischierebbe di aprire una partita politica durissima e di difficile soluzione. Una transizione, magari frutto di un accordo tra i sostenitori di Bouteflika e l'opposizione aperta al dialogo, potrebbe ridurre al minimo la possibilità di contraccolpi devastanti. Cosa di cui l'Algeria, davanti ad un'economia che perde colpi per la crisi del petrolio, non ha certo bisogno. (ANSAmed).

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