Ed ancora più significativo è il passaggio del comunicato ufficiale che afferma come i cambiamenti al vertice di aziende e banche di Stato debbano essere immediati. Come a dire che il tempo per la vecchia leadership è ormai finito.
La nomina destinata a fare più clamore è quella di Amine Mazouzi alla testa di Sonatrach, l'ente energetico al centro negli ultimi anni di troppi sospetti di corruzione, già sfociati in inchieste ufficiale, in Algeria ed altrove. Mazouzi è un ''figlio d'arte'' (il padre fu ministro durante la presidenza Boumediene) e a lui - che in Sonatrach aveva compiti di grande responsabilità nel settore dello sviluppo - viene riconosciuta una perfetta conoscenza della ''macchina'', necessaria per fare pulizia nel pachidermico apparato dirigente.
Mohamed-Abdou Bouderbala, ex direttore generale delle Dogane, è stato chiamato a rimettere ordine e ridare una immagine positiva (e questa è di per sè una impresa) ad Air Algérie, di cui era responsabile Mohamed-Salah Boultif. Cade anche la ''testa'' del presidente e direttore generale di Naftal, braccio per la distribuzione interna dei prodotti di Sonatrach, Saïd Akretche, cui subentra Hocine Rizou. La scure di Bouteflika s'è abbattuta anche su banche strategiche nel sistema credizio algerino come BNA, CPA, BDL, Cnep. Le decisioni di Bouteflika, al di là della loro valenza pratica, sono esemplari perchè è la prima volta nella storia dell'Algeria che è la presidenza della repubblica a firmare i decreti e quindi ad assumersene la resposabilità ''politica''. I quali, colpendo la quasi totalità dei maggiori enti di Stato, dimostrano che quanto è stato fatto, almeno in tempi recenti, va inserito inevitabilmente in un capitolo oscuro dal quale ora si intende uscire. Poi, anche se deciso da Bouteflika, il provvedimento è stato adottato in sede di consiglio dei ministri, come a significare che il rimpasto, pur se voluto dal presidente, ha ottenuto il convinto avallo del gabinetto Sellal. (ANSAmed).