Il Marocco comunque - forte dell'appoggio manifesto di alcuni Paesi o dello strategico disinteresse di altri - non sembra assolutamente intenzionato a fare il classico passo indietro, sostenendo la legittimità storica e politica a ritenere l'ex Sahara spagnolo come parte integrante del suo territorio. Ora, quando il quarantesimo anniversario è quasi alle porte (il 16 novembre prossimo) si moltiplicano eventi e iniziative per celebrarlo. Dopo una serie di documentari e l'edizione di molti libri sull'argomento (e naturalmente redatti in un'ottica marocchina) arriverà un un sito - pronto appunto per il 6 novembre di quest'anno - che ricorderà a tutti le vicende del Sahara Occidentale: un'epopea per il Marocco, ma una ferita ancora aperta per altri.
Ad annunciare l'iniziativa è stato Mustapha El Khalfi, ministro della Comunicazione, ma soprattutto importante esponente di spicco della formazione politica del premier Benkirane, l'islamico Partito della Giustizia e dello Sviluppo, che, riferisce il sito Tel Quel,ne ha anticipato l'architettura: in dodici lingue (tra ci arabo, francese, inglese, spagnolo ed italiano, ma non amazigh, almeno per il momento); con una importante sezione storica; con una rassegna delle più significative immagini fotografiche della 'Marcia verde', oltre che di video.
Un altro dei punti di forza del sito - per il governo - sarà costituito dall'insieme delle iniziative e dei progetti che, in questi quarant'anni, sono stati varati dal Marocco a sostegno delle popolazioni del Sahara occidentale, in materia di casa, infrastrutture, sanità, sociale.
Iniziative e progetti che sono, di contro, fortemente contestati nella sostanza dalla popolazione saharawi che paragona la sua condizione a quella di deportati in casa propria. E l'approssimarsi di novembre porta anche la celebrazione del congresso del Polisario, da cui potrebbe uscire vincente la componente ''militare' rispetto a quella del dialogo. Con conseguenze oggi inimmaginabili. (ANSAmed).