(ANSAmed) - TUNISI, 2 GIU - 'Tutte in minigonna!'. E'
l'iniziativa lanciata su Facebook dal presidente tunisino della
Lega per la difesa della laicità e delle libertà, Rachid Ben
Othman, e dall'attivista-giornalista Elo Bourguiba, per
protestare contro la campagna algerina 'Sii uomo e vela le tue
donne' ('Be a man and veil your women').
L'evento, creato a difesa della libertà della donna e contro l'oscurantismo, invita tutte le donne tunisine a scendere in strada indossando una minigonna il 6 giugno. L'iniziativa, nelle intenzioni degli organizzatori, vuol essere una risposta alla campagna diffusa recentemente in Algeria in ambienti conservatori e islamisti radicali in cui si suggerisce agli uomini di coprire il corpo delle loro donne e che ha scatenato un dibattito nelle società dei Paesi nordafricani. In solidarietà con la donna algerina, (ha fatto discutere il caso in Algeria dell'esclusione da scuola di una studentessa che indossava una minigonna) e con tutte le donne oppresse nel mondo, soprattutto musulmane, 'Tutte in minigonna', si legge sulla pagina Facebook, è una risposta a tutti coloro che cercano di generalizzare l'oscurantismo e l'oppressione della donna ''servendo gli interessi dei nazi-islamisti e incoraggiando la diffusione del wahabo-islamismo nel mondo. (ANSAmed).
L'evento, creato a difesa della libertà della donna e contro l'oscurantismo, invita tutte le donne tunisine a scendere in strada indossando una minigonna il 6 giugno. L'iniziativa, nelle intenzioni degli organizzatori, vuol essere una risposta alla campagna diffusa recentemente in Algeria in ambienti conservatori e islamisti radicali in cui si suggerisce agli uomini di coprire il corpo delle loro donne e che ha scatenato un dibattito nelle società dei Paesi nordafricani. In solidarietà con la donna algerina, (ha fatto discutere il caso in Algeria dell'esclusione da scuola di una studentessa che indossava una minigonna) e con tutte le donne oppresse nel mondo, soprattutto musulmane, 'Tutte in minigonna', si legge sulla pagina Facebook, è una risposta a tutti coloro che cercano di generalizzare l'oscurantismo e l'oppressione della donna ''servendo gli interessi dei nazi-islamisti e incoraggiando la diffusione del wahabo-islamismo nel mondo. (ANSAmed).
