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Gentiloni al Cairo, per la Libia il tempo sta per scadere

Trilaterale con Egitto-Algeria. Tobruk e Tripoli trovino accordo

08 giugno, 09:36

(di Rodolfo Calò) (ANSAmed) - IL CAIRO, 8 GIU - Il "tempo è cruciale" per la soluzione della crisi libica ed entro le prossime "due settimane" si dovrà raggiungere un accordo per un governo di unità nazionale. Al termine della trilaterale con Egitto e Algeria, ieri al Cairo, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni lancia un messaggio chiaro a Tobruk e Tripoli e torna sul tema caldo dell'immigrazione negando che gli interventi di soccorso di navi di Paesi europei nel Mediterraneo contribuiscano ad attrarre profughi verso l'Italia. Nel concerto delle pressioni internazionali di questi giorni per convincere le parti a trovare un accordo, l'Italia ha messo in campo il "suo" formato trilaterale che riunisce attorno ad un tavolo due sponsor contrapposti dei contendenti Tobruk e Tripoli, rispettivamente Egitto e Algeria. L'incontro di Gentiloni con il capo della diplomazia del Cairo, Sameh Shoukry e con il ministro per gli Affari maghrebini di Algeri, Abdelkader Messahel, è stato il secondo in questo formato dopo quello dell'8 aprile svoltosi a Roma su impulso italiano per raccordare l'Egitto, sostenitore del governo riconosciuto di Tobruk, e l'Algeria, politicamente più vicina a Tripoli dove sono al potere milizie islamiche. La trilaterale si è svolta alla vigilia di un nuovo round negoziale sotto egida Onu che inizia domani a Skhirat, in Marocco, per la formazione di un governo di unità nazionale che risolva la principale frattura all'origine della crisi libica e consenta di unire le forze contro il dilagare dell'Isis soprattutto nel Golfo della Sirte e le partenze di clandestini nell'ovest del paese. Come lasciato intendere dall'inviato speciale dell'Onu per la Libia, Bernardino Leon, rischia fortemente di saltare la scadenza dell'inizio del Ramadan (fra dieci giorni) entro cui trovare un'intesa. Per il nuovo round negoziale però, ci sono "alcuni margini possibili di successo", ha sostenuto il titolare della Farnesina sottolineando che si è "in una settimana che può rivelarsi decisiva": "sono giornate in cui, prima in Marocco, poi in diverse altre sedi internazionali, ci sarà un tentativo di arrivare finalmente ad accordo". L'altro "messaggio" venuto dall'incontro, sempre secondo dichiarazioni del ministro, è stato indirizzato al popolo libico: otterrete dal mondo ogni tipo di sostegno, anche "economico" e di "sicurezza", se deciderete di accordarvi evitando un conflitto interno. Il capo della diplomazia italiana è tornato anche a parlare dell'emergenza dei migranti che si riversano nel Mediterraneo dalle coste libiche. Di fronte alle notizie di migliaia di salvataggi in mare compiuti nelle ultime ore, Gentiloni ha negato che gli interventi di soccorso di navi di Paesi europei nel Mediterraneo contribuiscano ad attrarre profughi verso l'Italia creando una sorta di corridoio umanitario: "Non credo che ci sia un fattore di attrazione derivante da questa o quella operazione europea", ha detto il ministro ricordando che "I flussi migratori nascono da guerre, crisi, povertà. L'Europa ha il dovere umanitario e politico di condividere questo impegno".

(ANSA). CAL-GA/ S0A QBXB
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