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Algeria: posta su Fb foto Bouteflika 'sultano', condannata

Hrw,arrestata e condannata a pagamento multa,offende capo Stato

12 aprile, 13:02

(ANSAmed) - BEIRUT, 12 APR - Condannata da un tribunale algerino al pagamento di una multa di 100 mila dinari (circa 924 dollari) per avere pubblicato sul suo profilo Facebook una foto e un commento. E' quanto accaduto a Zoulikha Belarbi, membro della lega algerina per i diritti umani, secondo quanto rende noto oggi Human Rights Watch. Il 20 ottobre scorso la giovane attivista era stata arrestata a Tlemcen - circa 500 km dalla capitale algerina - per poi essere rilasciata il giorno successivo. La sua colpa, avere postato sulla sua pagina Fb un fotomontaggio in cui veniva ritratto il presidente Abdelaziz Bouteflika. Ispirandosi a una nota serie Tv turca, ''Sultan's Harem'', Belarbi aveva pubblicato la foto del capo dello Stato ritratto come un sultano, con sotto la didascalia: ''Non so quando la serie Tv di Bouteflika finirà e quando riuscirà a svegliarsi dal suo sogno divenuto ormai un incubo e che minaccia il futuro del Paese e gli algerini''. Subito dopo il suo arresto la polizia le aveva sequestrato il computer e il telefono. Il 20 marzo scorso il Tribunale di prima istanza ha ritenuto Belarbi colpevole di diffamazione ai danni del presidente algerino e avere dunque violato l'art.144 bis del codice penale. ''Se all'interno della Costituzione algerina emendata a marzo di quest'anno il diritto alla libertà di espressione ha davvero valore, l'Algeria dovrebbe abolire leggi che penalizzano la libertà di criticare e fare satira nei confronti di membri delle istituzioni'', ha commentato Sarah Leah Whitson, direttore per il Medio Oriente e il Nord Africa di Human Rights Watch.

Ascoltata dai giudici Belarbi aveva ammesso di avere postato sul social il fotomontaggio commentando tuttavia che l'immagine non era stata da lei ritoccata ma semplicemente ripresa. A seguito dell'ultimo emendamento, ricorda Hrw, l'art.48 della Carta costituzionale del Paese maghrebino garantisce la libertà di espressione senza che si possa essere sottoposti a censura, a patto di non offendere la dignità, la libertà o I diritti altrui e di non diffondere informazioni, immagini, idee e opinion che ledano valori religiosi, morali e culturali o i valori fondanti della nazione''. Secondo quanto ha reso noto il legale della giovane, dopo la sanzione pecuniaria, la ragazza ha ricorso in appello. (ANSAmed).

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