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Al Cairo un'accademia africana contro la tratta di migranti

Progetto di formazione per poliziotti e guardie frontiera

20 marzo, 18:52

(ANSAmed) - ROMA, 20 MAR - Parte al Cairo un progetto egitto-italiano che punta a formare migliaia di poliziotti e guardie di frontiera di 22 paesi africani nella lotta al traffico di esseri umani e all'immigrazione clandestina.

Il progetto ''Itepa'' è biennale prevede l'istituzione, presso l'Accademia di polizia egiziana, di un ''Centro internazionale di formazione'' sui temi migratori che erogherà sei corsi, tre all'anno, ciascuno di quattro settimane, per 360 funzionari di polizia e ufficiali di frontiera.

Il principio del corso è quello della ''formazione a cascata'', e si punta cioè a mettere in grado i partecipanti di formare altro personale nei rispettivi Paesi. L'iniziativa pilota, basata su un protocollo tecnico siglato il 13 settembre scorso dall'Accademia di polizia egiziana e dalla Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere italiana, è stata aperta martedì 20 marzo da un workshop di due giorni cui ha partecipato anche il capo della Polizia italiana, Franco Gabrielli.

L'offerta formativa mira al potenziamento delle competenze in materia di gestione dei flussi migratori, indagini contro il traffico migranti e reati connessi, controlli di frontiera e falso documentale.

Una particolare attenzione verrà prestata alla tutela dei diritti umani e alle procedure di protezione internazionale. Il training sarà condotto da esperti della Polizia italiana ed egiziana e da trainer designati da varie organizzazioni internazionali (Interpol, Unodoc, Unhcr e Oim) ed agenzie europee (Commissione Ue, Frontex, Europol).

L'obiettivo dei corsi è quello di fondere diverse culture professionali e pratiche operative offrendo anche la possibilità ai partecipanti di sviluppare tra loro contatti che siano potenziale volano di una cooperazione internazionale.

Oltre all'Egitto, partner dell'Italia nel progetto sono paesi dell'Africa settentrionale e centrale interessati da rotte migratorie: Algeria, Burkina Faso, Ciad, Costa d'Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Gibuti, Ghana, Guinea, Kenya, Libia, Mali, Morocco, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Sudan, Sudan del Sud e Tunisia.

Il progetto, almeno in questa fase 'pilota', dovrebbe concludersi con una conferenza da organizzare in Italia, verosimilmente nel dicembre 2019, in cui valutare i risultati dell'iniziativa anche nell'ottica di una sua eventuale prosecuzione. (ANSAmed).

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