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Bouteflika si è dimesso. In Algeria finisce un'era

Ha ceduto dopo settimane di protesta

03 aprile, 10:37

(di Rodolfo Calò) (ANSA) - IL CAIRO, 3 APR - Cedendo alla pressione di oceanici cortei succedutisi per sei settimane, e con la spallata finale data poche ore prima dai militari, il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika si è dimesso dopo essere stato al potere per un ventennio ma per gli ultimi sei anni su una sedia a rotelle e con difficoltà anche a parlare.

"Il presidente della Repubblica, Abdelaziz Bouteflika, ha notificato ufficialmente al presidente del Consiglio costituzionale la propria decisione di mettere fine al suo mandato", ha scritto l'agenzia ufficiale Aps dando l'annuncio che parte del Paese nordafricano reclamava a gran voce dal 22 febbraio, quando iniziarono le grandi manifestazioni del venerdì contro un suo quinto mandato reso surreale dalle pessime condizioni di salute create dall'ictus che lo ha colpito nel 2013. Una rielezione peraltro cui l'82enne Bouteflika, o almeno chi scrive gli annunci a suo nome, aveva rinunciato annunciando anzi dimissioni entro il 28 aprile appena lunedì, ma riservandosi il diritto di varare "importanti misure" con cui impostare "la transizione".

Uno schema che evidentemente non è piaciuto ai militari: l'annuncio di Bouteflica è arrivato poche ore dopo che il ministero della Difesa, guidato dal Capo di Stato maggiore delle Forze armate Ahmed Gaid Salah, ha insistito perché il presidente venisse rimosso "immediatamente" ("non c'è altro tempo da perdere") attraverso la complessa procedura indicata dall'articolo 102 della Costituzione, invocato dalla piazza e scandito dal potentissimo militare una settimana fa, il 26 marzo.

Un altro comunicato del dicastero che ne smentiva uno attribuito alla Presidenza su presunte dimissioni di Salah e sull'apertura di un'inchiesta militare a suo carico lascia intendere la drammaticità delle ore vissute nei palazzi di Algeri. A Salah i media hanno attribuito la parola "banda" per definire il gruppo di uomini che redigono i comunicati a nome del capo dello Stato: un altro segno dello scontro ormai senza esclusione di colpi.

La procedura dell'articolo 102 attribuisce l'interim istituzionale in attesa di elezioni al presidente del Senato, Abdelkader Bensalah, peraltro un altro gerontocrate (76 anni) molto legato all'ormai ex-presidente.

Nelle ultime settimane il sostegno a Bouteflika, alla guida del più vasto Paese africano dal 1999, si era sfaldato con dimissioni eccellenti e prese di distanza del suo stesso partito, il Fln. A vacillare ha cominciato l'intero 'systeme', il sistema di potere algerino accusato di corruzione e mala gestione delle ingenti risorse del primo esportatore di gas dell'Africa.

Oltre a Bensalah, anche il generale Salah ne è però un'espressione e bisognerà vedere ora come si svilupperà il confronto fra la contestazione fatta soprattutto da giovani, uno su tre afflitti dalla disoccupazione, e i resti del "systeme".

E' chiaro però che è finita l'era Bouteflika, il presidente che oltre ad essere stato artefice e arbitro del "sistema" ha condotto una meritoria opera di ricomposizione di un Paese sanguinosamente lacerato da un decennio nero di guerra civile di matrice religiosa con 200mila morti negli anni Novanta.

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