(ANSAmed) - ROMA, 3 OTT - La soluzione per far tacere le armi
in Africa sono i giovani. E poiché la pace nel continente
africano "non è più una scelta, ma una necessità" è importante
che i giovani siano partner in questo obiettivo. E' quanto è
emerso nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza
delle Nazioni Unite che si è tenuto ieri a New York. Più del 20%
(220 milioni) della popolazione africana, che ammonta a 1,2
miliardi di persone, ha un'età tra i 15 e i 24 anni, una cifra
che nei prossimi dieci anni raggiungerà i 350 milioni di
persone.
''E' indispensabile che il Paese utilizzi questo valore
demografico per far tacere le armi. Per contrastare
l'insicurezza, la xenofobia, il crimine organizzato, le
migrazioni forzate, la proliferazione di armi leggere e di
piccolo calibro'', ha sottolineato il Consigliere speciale Onu
per l'Africa, Bience Gawana. E' dunque necessario contare sui
giovani per raggiungere la pace perché, ha aggiunto, "la maggior
parte di loro nel mondo ed anche in Africa sono pacifisti e
intraprendenti. Sono partner importanti per raggiungere questo
obiettivo, possono dare un contributo essenziale a livello
nazionale, regionale e globale sulle questioni dello sviluppo,
dei diritti umani, degli aiuti umanitari, della pace e della
sicurezza".
''In Algeria, Burkina Faso, Sudan, Tunisia e Zimbabwe - ha
detto ancora la rappresentante Onu - i giovani si fanno sentire
e chiedono azioni urgenti, sono al centro dei movimenti in
favore della democrazia, si mobilitano, organizzano, dirigono e
reclamano una governance inclusiva e responsabile. Dunque la
partecipazione dei giovani e un'opportunità per tutti". E'
apprezzabile secondo Gawanas che, ad esempio, l'Unione africana
incoraggi la creazione di movimenti e social media che impegnino
i giovani a contrastare i conflitti armati.
"E' dunque importante - ha concluso - che gli Stati membri
dell'Onu facilitino e promuovano la leadership e i dialoghi
intergenerazionali per i giovani, la loro partecipazione alle
infrastrutture di pace e ad altri strumenti, come i centri
nazionali per la gioventù in fase di creazione in Africa
occidentale". (ANSAmed).