Due candidati con maggiori possibilità di successo, Abdelmadjid Tebboune e Ali Benflis, sono stati in passato primi ministri ed è prevedibile che anche dopo il voto continueranno le manifestazioni contro il governo appoggiato dai militari.
Questi sono i veri detentori del potere nel Paese nordafricano ex-colonia francese fino al 1962 e terzo maggiore fornitore di gas dell'Europa.
Il Capo di Stato maggiore delle Forze armate, Ahmed Gaid Salah, dopo settimane di proteste di piazza ad aprile aveva acconsentito a mollare Bouteflika, già lanciato verso un quinto mandato nonostante un ictus gli impedisse da sei anni anche solo di parlare in maniera ben comprensibile. Molti funzionari e imprenditori che avevano prosperato sotto il regime di Bouteflika nel flusso di petroldollari verso le infrastrutture sono stati arrestati e processati ma la stretta giudiziaria, come anche la repressione nell'ordine pubblico, non hanno fermato le manifestazioni, che proseguono contro "le systeme".
L'opposizione, evidentemente divisa e senza leader carismatici, boicotta le elezioni in una clima di malcontento creato dal ribasso del prezzo di gas e petrolio che ha ridotto le sovvenzioni statali con cui il regime comprava il consenso sociale e rallentato la crescita economica (in calo di due decimi di punto all'1,3% quest'anno), con una disoccupazione giovanile che viaggia sul 28%. (ANSAmed).