''Siamo la regione meno integrata del mondo, ma tutti i Paesi stanno affrontando le sfide della disoccupazione e della crisi economica'', ha ricordato Sijilmassi, che vede come fattore che puo' fare la differenza per la ripresa economica proprio l'integrazione regionale. E l'Unione per il Mediterraneo e' la prima istituzione con un coordinamento alla pari fra le sponda Nord e Sud del bacino. ''Riusciremo nei nostri obiettivi? Non lo so, - ha detto Sijilmassi - ma qualcuno deve prendersi questa responsabilita', siamo una piattaforma per lavorare insieme''.
Di qui l'idea di puntare su progetti pilota concreti che diano ''un segnale'' alla regione, tutti targati Upm. L'impianto di desalinizzazione di Gaza avra' meta' dei fondi (155 milioni di euro) dalla Banca per lo sviluppo islamica e una parte dalla Francia (10 milioni). ''Ci aspettiamo - ha precisato il segretario dell'Upm - che a fine anno avremo concluso lo studio di attibilita', lo schema di governance e i finanziamenti. Poi sara' la volta della decisione politica'' per il via libera operativo. Altro progetto chiave targato Upm e' quello della autostrada del Maghreb, perche' secondo Sijilmassi ''non puoi avere un'integrazione regionale senza le infrastrutture''. Il vantaggio dal punto di vista politico del 'marchio' dell'Upm da' una marcia in piu' a questi progetti: ''Significa che tutti i 43 Paesi l'hanno approvato'' ha spiegato Sijilmassi. (ANSAmed).