(ANSAmed) ROMA, 4 OTT - Arabia Saudita: oltre al petrolio c'è di più. E' questo il messaggio che le celebrazioni in corso a Roma per gli 80 anni di relazioni italo-suadite vogliono lanciare. In un viaggio all'interno della società saudita attuale, guidato e nutrito dalle numerose pubblicazioni diffuse in occasione dei festeggiamenti, scopriamo, tra le altre cose, che sotto l'attuale sovrano, re Abdullah bin Abdulaziz Al Saud, il numero delle università si è moltiplicato negli ultimi anni, coprendo tutte le regioni del Paese. Le università pubbliche sono passate da 8 a 21; inoltre sono stati istituiti 7 atenei privati e inaugurate 18 nuove facoltà. I giovani sauditi scelgono di specializzarsi soprattutto in materie scientifiche e ingegneristiche: medicina, farmacia, informatica e amministrazione d'impresa in testa. Sono questi, si legge in una pubblicazione del ministero degli Esteri di Riad, i "settori in cui c'è maggior richiesta da parte del mercato del lavoro", oltre ad essere "particolarmente sensibili" per lo sviluppo del Regno.
Interessanti anche le cifre relative alle telecomunicazioni.
Attualmente, circa la metà degli abitanti del regno (16 milioni di cittadini e 9 milioni di stranieri registrati) comunica via telefonino e il numero degli utenti di internet è cresciuto dal 5% del 2001 al 46% nel 2011. Anche i trasporti hanno fatto registrare una crescita costante, in particolare in termini di infrastrutture. Negli ultimi anni, si legge nella stessa fonte, "grandi sforzi sono stati profusi per realizzare una rete stradale efficiente" per un totale di "58mila chilometri realizzati secondo i più alti standard internazionali", a cui si aggiungono 135mila chilometri di strade battute per collegare le zone a bassa densità di popolazione. E chi dice infrastrutture dice sviluppo: commerciale ed edilizio. Dati della Farnesina aggiornati al 2012 mostrano che gli italiani sono tra i principali partner commerciali del regno. Con 1.6 miliardi di euro di merci e servizi esportati sul mercato saudita, l'Italia è settima nel mondo e seconda tra gli europei, dopo la Germania (3.1 miliardi), ma prima della Francia (1.4 miliardi). Dall'Italia arrivano in Arabia Saudita soprattutto macchinari industriali e beni di consumo. La presenza italiana è caratterizzata prevalentemente da aziende di media grandezza, a cui si aggiungono alcuni grandi nomi, tra cui spicca Eni. A sua volta, l'Italia rappresenta il primo importatore europeo del greggio saudita, e più in generale l'ottavo Paese al mondo per la destinazione dell'export saudita. Nel 2006 è stato creato il Business Council italo-saudita per la promozione dei rapporti economici tra i due Paesi, i cui margini di crescita appaiono interessanti. (ANSAmed)