(ANSAmed) - IL CAIRO, 24 GIU - Il presidente egiziano Abdel
Fattah al-Sisi ha annunciato che, vista la difficile situazione
economica in cui versa l'Egitto, si dimezzera' lo stipendio e
donera' meta' dei suoi beni allo Stato.
"Donero' allo stato la meta' del mio stipendio che e' di 42 mila sterline egiziane" (circa 35 volte il salario minimo), "come anche meta' delle fortune che ho ereditato dalla mia famiglia", ha detto Sisi durante una cerimonia militare.
Il presidente fra l'altro ha sottolineato l'ingente deficit del bilancio dello Stato. "Non ci sono soldi" e sono necessari "grandi sacrifici" per superare la crisi economica che sperimenta il Paese, ha avvertito l'ex-generale parlando all'Accademia militare e dicendo che "bisogna serrare le fila". "Non si può sempre far conto sui fratelli arabi che ci hanno sostenuto finora", ha spiegato inoltre Sisi riferendosi implicitamente ai 12 miliardi di dollari offerti da Arabia saudita (cinque) assieme a Kuwait ed Emirati arabi uniti (sette miliardi) dopo la defenestrazione del presidente islamista Mohamed Morsi da parte dei militari, guidati l'anno scorso da lui stesso e appoggiati da un vasto movimento popolare.
L'Arabia saudita si sta facendo promotrice di una conferenza di donatori per l'Egitto.
L'annuncio del taglio del suo stipendio pare inserirsi in una studiata campagna di preparazione psicologica della popolazione ad interventi di riduzione della spesa pubblica, gravata per un quarto da sussidi finalizzati soprattutto a calmierare i prezzi dell'energia.
Durante e dopo la campagna elettorale che l'ha portato a trionfare (praticamente senza rivali) alle elezioni presidenziali del maggio scorso, Sisi ha già esortato gli egiziani ad alzarsi alle cinque e a risparmiare magari andando in bicicletta. In particolare l'invito ad utilizzare le due ruote era stato di forte impatto mediatico grazie ad immagini del presidente che pedalava su una mountain bike.
Il deficit pubblico egiziano, alla fine di quest'anno fiscale, dovrebbe attestarsi all'11,5%, in miglioramento rispetto al 13,7% di quello precedente ma solo grazie agli aiuti provenienti dal Golfo (altrimenti il disavanzo sarebbe pari a circa il 15% del Pil, portando il debito pubblico complessivo oltre la soglia del 95%).(ANSAmed). CAL/ S0B QBXB
"Donero' allo stato la meta' del mio stipendio che e' di 42 mila sterline egiziane" (circa 35 volte il salario minimo), "come anche meta' delle fortune che ho ereditato dalla mia famiglia", ha detto Sisi durante una cerimonia militare.
Il presidente fra l'altro ha sottolineato l'ingente deficit del bilancio dello Stato. "Non ci sono soldi" e sono necessari "grandi sacrifici" per superare la crisi economica che sperimenta il Paese, ha avvertito l'ex-generale parlando all'Accademia militare e dicendo che "bisogna serrare le fila". "Non si può sempre far conto sui fratelli arabi che ci hanno sostenuto finora", ha spiegato inoltre Sisi riferendosi implicitamente ai 12 miliardi di dollari offerti da Arabia saudita (cinque) assieme a Kuwait ed Emirati arabi uniti (sette miliardi) dopo la defenestrazione del presidente islamista Mohamed Morsi da parte dei militari, guidati l'anno scorso da lui stesso e appoggiati da un vasto movimento popolare.
L'Arabia saudita si sta facendo promotrice di una conferenza di donatori per l'Egitto.
L'annuncio del taglio del suo stipendio pare inserirsi in una studiata campagna di preparazione psicologica della popolazione ad interventi di riduzione della spesa pubblica, gravata per un quarto da sussidi finalizzati soprattutto a calmierare i prezzi dell'energia.
Durante e dopo la campagna elettorale che l'ha portato a trionfare (praticamente senza rivali) alle elezioni presidenziali del maggio scorso, Sisi ha già esortato gli egiziani ad alzarsi alle cinque e a risparmiare magari andando in bicicletta. In particolare l'invito ad utilizzare le due ruote era stato di forte impatto mediatico grazie ad immagini del presidente che pedalava su una mountain bike.
Il deficit pubblico egiziano, alla fine di quest'anno fiscale, dovrebbe attestarsi all'11,5%, in miglioramento rispetto al 13,7% di quello precedente ma solo grazie agli aiuti provenienti dal Golfo (altrimenti il disavanzo sarebbe pari a circa il 15% del Pil, portando il debito pubblico complessivo oltre la soglia del 95%).(ANSAmed). CAL/ S0B QBXB
