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Golfo: soluzione crisi Qatar si allontana

Segnali allarmanti da fonti, stampa a poche ore da vertice Gedda

28 agosto, 15:34

(di Alessandra Antonelli) (ANSAmed) - DUBAI, 28 AGO - Acque agitate nel Golfo delle monarchie petrolifere : la spaccatura tra Qatar da una parte ed Arabia Saudita, Emirati Arabi uniti e Bahrein dall'altra sembra approfondirsi ulteriormente a due giorni dalla vigilia dell'incontro dei ministri degli esteri della regione che avrebbe dovuto invece constatare il buon esito dell'Accordo di Riad.

Il rapporto che sta ultimando l'Arabia Saudita e che sara' presentato il 30 agosto al vertice di Gedda, anziche' suggellare l'accordo raggiunto lo scorso aprile, potrebbe "esacerbare la situazione," ha rivelato nei giorni scorsi una fonte saudita al quotidiano Al-Ray del Kuwait, emirato che in questi mesi si e' adoperato per la mediazione e la riconciliazione. "L'accordo e' rimasto lettera morta - ha spiegato la fonte, sottolineando che "sono numerose le osservazioni riguardo alle violazione di Doha".

Gli attriti tra le quattro "sorelle" si erano intensificati lo scorso anno per la politica del Qatar, ritenuta "di interferenza" nelle politiche nazionali degli altri paesi e troppo permissiva nei confronti di gruppi estremisti e figure religiose estremamente critiche delle scelte politiche delle altre tre.

Un primo accordo perche' il Qatar si allineasse maggiormente sulle politiche regionali era stato raggiunto in Novembre.

A marzo di quest'anno tuttavia, visti gli scarsi risultati, Arabia Saudita, Emirati e Barhein avevano formalmente ritirato i propri ambasciatori da Doha. Mossa inedita per gravita' e pubblicita' dalla fondazione del blocco nel 1981.

Un nuovo accordo raggiunto il mese successivo vedeva i primi passi dell'annunciato impegno del Qatar di abbassare i toni delle sua emittente satellitare Al Jazeera e di marginalizzare le voci dissidenti che si alzano dal suo territorio.

La spaccatura tra i quattro Paesi si era inoltre consumata contro lo scenario dell'Egitto, per l'appoggio qatariota alla presidenza Morsi e per il sostegno dato ai Fratelli Musulmani e ad altri gruppi ritenuti "illegali" dagli altri tre, comprese le forze jihadiste attive nel conflitto siriano.

Doha non ha fatto mistero, in questi giorni, di aver "contribuito alla liberazione" di Peter Theo Curtis, da 22 mesi ostaggio dell'Isis, lo stato islamico dell'Iraq e del Levante che ha rivendicato, tra l'altro, la decapitazione del giornalista James Foley.

In questi mesi cronache e dichiarazioni sull'esito positivo delle mediazioni sono state altalenanti. Le indiscrezioni trapelate dalle fonti saudite, cosi' come il trapelato rifiuto del Qatar di firmare il rapporto sostenendo di aver rispettato le richieste dell'accordo, sono segnali di rinnovata tensione.

Tuttavia, a sorpresa e nel totale riserbo, una delegazione saudita si e' recata ieri in Qatar per poche ore. Non sono trapelati dettagli.(ANSAmed).

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