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Arabia Saudita: si prepara la successione a re Abdullah

Diversi scenari possibili, tra rivalità e scarto generazionale

14 gennaio, 17:34

Il re saudita Abdullah bin Abdul Aziz Il re saudita Abdullah bin Abdul Aziz

(di Virginia Di Marco). (ANSAmed) ROMA - Mentre si rincorrono voci sul pessimo stato di salute del re saudita Abdullah bin Abdulaziz al-Saud - 91enne e ricoverato da due settimane per misteriosi 'accertamenti' - la corsa per il trono è ufficiosamente aperta.

E con i prezzi del petrolio in caduta e lo Stato Islamico che si espande tra Siria e Iraq, sia Occidente che mondo arabo hanno buone ragioni per guardare con accresciuta attenzione a quanto avviene alla corte saudita. Il principe della Corona e Ministro della Difesa, Salman bin Abdulaziz, è il primo in lizza. Fratellastro di Abdullah, successore designato dal 2012, ha esperienza di governo e potrebbe garantire un passaggio di consegne morbido, nel completo segno della continuità. Tuttavia, Salman ha 80 anni, ha avuto un infarto e, secondo informazioni non confermate, sarebbe effetto da demenza. "Se e quando dovesse diventare re - ha dichiarato l'analista Yoel Guzanski dell'Istituto nazionale di studi strategici israeliano -, probabilmente il suo regno sarebbe il più corto nella storia della dinastia saudita".

Proprio le preoccupazioni circa la salute del principe della Corona avrebbero indotto re Abdullah, nel marzo 2014, a indicare un secondo successore: il fratello più giovane, principe Muqrin (69 anni), suo stretto alleato ed ex capo dell'intelligence saudita. Ma all'interno della famiglia reale in molti si oppongono all'idea di vederlo ascendere al trono. Le umili origini da parte materna sono considerate il suo 'peccato originale': Muqrin è figlio di una donna yemenita che, prima di diventare la 18esima moglie del fondatore della dinastia saudita, Ibn Saud, lavorava come cameriera. Gli scenari aperti a questo punto sono molteplici. Se Salman diventasse re, date le sue condizioni di salute precarie e l'età avanzata, Muqrin potrebbe rivestire de facto il ruolo di sovrano. Tuttavia, per farlo, dovrebbe riuscire a superare i seri pregiudizi che gravano contro di lui all'interno della famiglia. Inoltre, non è escluso che lo stesso Salman possa a sua volta indicare un differente successore al trono per rimpiazzare Muqrin. Gli analisti tendono a concordare sul fatto che, nell'immediato, l'avvicendamento avverrà senza scossoni: ma le rivalità interne lasciano presagire complicazioni. Anche perché in gioco non ci sono solo i fratellastri dell'attuale re: secondo la legge saudita del 1992 la corona può passare anche alla generazione dei nipoti di Ibn Saud. Re Abdullah ha promosso i figli in posizioni di potere che garantiscono loro esperienza di governo e li rendono, anche agli occhi di osservatori esterni, candidati papabili per la successione. "Leader più giovani - ha scritto recentemente il 'Financial Times' - potrebbero essere più adatti a gestire le divisioni sociali crescenti all'interno della società saudita, in cui da una parte ci sono giovani attivisti che chiedono maggiore democrazia e libertà, dall'altra puristi salafiti, che in molti casi appoggiano silenziosamente gli estremisti islamici". (ANSAmed)

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