(ANSAmed) ROMA, 4 FEB - Sono circa 6 milioni i cittadini sauditi
che beneficeranno del bonus stipendio, offerto dal nuovo re
dell'Arabia Saudita, Salman, a tutti i dipendenti pubblici.
Anche compagnie private presenti nel Paese hanno deciso di concedere gratifiche (stimate in centinaia e centinaia di milioni di dollari) in seguito al provvedimento annunciato lo scorso venerdì dal sovrano, il quale ha ordinato che gli statali ricevano una cifra pari a due mesi di stipendio. Secondo gli economisti e i media locali la mossa avrà un impatto positivo sull'economia nazionale: nei 10 giorni successivi al recepimento del bonus, dovrebbero essere messi in circolazione circa 14 miliardi di euro. Il provvedimento è tra i primi adottati da re Salman, asceso al trono in seguito alla morte del fratello Abdullah (avvenuta lo scorso 23 gennaio). Prevedibilmente, i cittadini sauditi hanno reagito con gioia alla notizia. "Caro popolo: meriti anche di più e qualunque cosa io faccia non sarà mai abbastanza", ha commentato il monarca nel suo account Twitter, chiedendo poi ai suoi sudditi di non dimenticarlo mai nelle loro preghiere.
(ANSAmed)
Anche compagnie private presenti nel Paese hanno deciso di concedere gratifiche (stimate in centinaia e centinaia di milioni di dollari) in seguito al provvedimento annunciato lo scorso venerdì dal sovrano, il quale ha ordinato che gli statali ricevano una cifra pari a due mesi di stipendio. Secondo gli economisti e i media locali la mossa avrà un impatto positivo sull'economia nazionale: nei 10 giorni successivi al recepimento del bonus, dovrebbero essere messi in circolazione circa 14 miliardi di euro. Il provvedimento è tra i primi adottati da re Salman, asceso al trono in seguito alla morte del fratello Abdullah (avvenuta lo scorso 23 gennaio). Prevedibilmente, i cittadini sauditi hanno reagito con gioia alla notizia. "Caro popolo: meriti anche di più e qualunque cosa io faccia non sarà mai abbastanza", ha commentato il monarca nel suo account Twitter, chiedendo poi ai suoi sudditi di non dimenticarlo mai nelle loro preghiere.
(ANSAmed)
