Il ministro degli Esteri saudita, Saud Al Faisal, ha sottolineato la legittimita' dell'intervento militare dei Paesi della coalizione, formata da nove stati arabi e sostenuta dagli Usa, contro i ribelli Al Houthi, durante una conferenza ieri al termine dell'incontro con il suo omologo francese Laurent Fabius.
"Come puo' l'Iran chiedere a noi di sospendere i combattimenti in Yemen? Siamo intervenuti in Yemen per aiutare l'autorita' legittima e l'Iran non e' responsabile per lo Yemen," ha dichiarato Al Faisal, puntualizzando che Riad non e' in guerra con Teheran "a meno che l'Iran, improvvisamente, pensi di essere diventato parte dello Yemen".
I raid aerei, ieri, si sono concentrati sulla citta' di Taiz, nella parte centrale del Paese, contro postazioni di soldati Al Houthi, fedeli all'ex presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh. I morti sarebbero almeno 20, indicano alcune fonti, mentre un testimone, Ahmad Walid, ha riferito che "un numero di missili ha centrato un piccolo villaggio nelle vicinanze del bersaglio", riferisce il Gulf News.
Nella sua seconda settimana, il conflitto e' iniziato a montare a settembre quando gli Houthi, spalleggiati dall'Iran, hanno preso la capitale Sana.
La situazione e' progressivamente precipitata a febbraio con gli arresti domiciliari del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi e focolai di combattimenti. Da settembre, rivelano i dati dell'Onu, almeno 600 persone sono state uccise, 2.200 ferite e altre 10.000 rese profughe. Il presidente destituito Hadi ha invece riparato nella capitale saudita e ha ieri nominato l'ex premier Khaled Bahah vice-presidente.
La situazione umanitaria e' estremamente vulnerabile, avvertono fonti della Croce rossa internazionale. Scarseggiano gia' acqua e farina mentre il lavoro degli operatori e' diventato rischioso oltre i limiti di guardia: si combatte nelle strade e al porto di Aden e cecchini sono appostati virtualmente su ogni tetto.
La settimana scorsa, due paramedici della Cri sono stati uccisi mentre erano su un'ambulanza impegnata nel soccorso di alcuni feriti. Mentre volano scintille tra le diplomazie saudita ed iraniana, lungo la nuova frontiera dei cyber-combattimenti, alcuni hackers si sono inseriti nelle pagine del canale televisivo iraniano Al Alam, sostituendo i materiali originali con messaggi di propaganda in favore dei bombardamenti sauditi e diffondendo nomi e recapiti dei corrispondenti dell'emittente in medio oriente. (ANSAmed).