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Siria: patto turco-saudita contro Assad

E in Yemen Riad offre tregua umanitaria di 5 giorni

07 maggio, 19:53

(di Alberto Zanconato) (ANSAmed) - BEIRUT, 7 MAG - L'Arabia Saudita e la Turchia, ostili al regime di Damasco fin dall'inizio della guerra civile in Siria, hanno stretto un "patto strategico" per fornire un sostegno logistico ed economico ai gruppi islamici che si battono contro il presidente Bashar al Assad. Lo affermano dirigenti turchi che hanno voluto mantenere l'anonimato. Una svolta che confermerebbe la politica piu' aggressiva di Riad contro le forze del fronte filo-iraniano, nella stessa Siria e in Yemen, dopo l'ascesa al trono del nuovo re Salman.

Il 'nuovo corso' saudita sembra una risposta alla politica perseguita negli ultimi mesi dagli Usa, che attraverso un possibile accordo sul programma nucleare iraniano stanno lavorando ad un riavvicinamento a Teheran contro il jihadismo sunnita nella regione, in particolare quello dell'Isis. E un patto come quello tra Ankara e Riad e' destinato a suscitare allarme a Washington, perche' rafforzera' ancora piu' i gruppi armati islamici in Siria, tra i quali c'è anche il Fronte al Nusra, la branca locale di Al Qaida, mentre gli Stati Uniti sono impegnati da mesi in attivita' di addestramento di unita' dei cosiddetti 'ribelli moderati' nella stessa Turchia e in Giordania. E proprio a nord di Amman, lungo il confine con la Siria, 450 consulenti militari della Coalizione anti-Isis, tra i quali 350 americani, è iniziato l'addestramento di un nutrito gruppo di ribelli: i siriani che si sono detti disponibili a sottoporsi all'addestramento sono quasi quattromila.

Su un altro fronte, l'intesa turco-saudita fornira' nuove ragioni al governo siriano e alle sue alleate milizie sciite libanesi di Hezbollah per accusare proprio Turchia e Arabia Saudita di "sostenere il terrorismo". Il segretario di Stato americano John Kerry, che oggi ha incontrato a Riad re Salman, ha tuttavia ribadito l'appoggio all'Arabia Saudita in relazione alla crisi in Yemen, dove i jet sauditi bombardano da un mese e mezzo i ribelli sciiti Houthi, alleati dell'Iran. In occasione della visita di Kerry, Riad ha offerto agli stessi Houthi e alle forze loro alleate, fedeli all'ex presidente Ali Abdullah Saleh, una "tregua umanitaria" di cinque giorni, rinnovabile, per potere portare soccorsi alla popolazione.

Secondo le Nazioni Unite, i raid della coalizione araba a guida saudita e i combattimenti sul terreno hanno ucciso almeno 646 civili, compresi 131 bambini e ragazzi, mentre altri 1.364 sono rimasti feriti. Ma oggi Human Rights Watch (Hrw) ha accusato gli Houthi e i loro alleati di avere commesso violenze che potrebbero essere considerate "crimini di guerra" nella citta' di Aden, nel Sud del Paese. In particolare, Hrw cita l'uccisione di due donne a colpi d'arma da fuoco e la presa in ostaggio di dieci operatori umanitari. Ieri, invece, il governo yemenita in esilio a Riad ha accusato i ribelli di avere ucciso almeno 40 civili che cercavano di fuggire da Aden via mare quando la loro imbarcazione e' stata colpita dai bombardamenti degli Houthi.

Secondo le fonti turche, il patto strategico turco-saudita e' stato siglato durante un incontro all'inizio di marzo a Riad tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e re Salman, e avrebbe gia' dato i primi risultati sul terreno. In particolare nel nord-ovest della Siria, vicino al confine con la Turchia, dove una coalizione di forze in prevalenza islamiche, tra le quali appunto Al Nusra e Ahrar al Sham, ha conquistato Idlib, capoluogo dell'omonima provincia, e poi la citta' Jisr al Shughour, arrivando a una sessantina di chilometri da Latakia, la roccaforte del regime di Assad sulla costa mediterranea.

(ANSAmed).

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