(ANSAmed) - NEW YORK, 14 MAG - La crisi in Yemen, la guerra
in Siria, la questione dei profughi siriani, e soprattutto la
lotta ai tagliagole dell'Isis e ai loro leader, in Siria e in
Iraq, ma anche i negoziati sul programma nucleare iraniano e le
relative conseguenze: tutto questo ed altro era nell'agenda dei
colloqui che Obama ha avuto mercoledì nell'Ufficio Ovale con il
principe ereditario e il vice principe ereditario dell'Arabia
Saudita, Mohammed bin Nayef e Mohammed bin Salman. Un colloquio,
alla vigilia del vertice con i leader dei Paesi del Consiglio di
Cooperazione del Golfo (Ccg), in programma per giovedì 14
maggio, che pero' Obama avrebbe voluto avere con il monarca
saudita in persona, re Salman bin Abdul Aziz al Saud, che pero'
due giorni fa ha fatto marcia indietro, decidendo di inviare in
sua rappresentanza i due principi. "Gli Stati Uniti e l'Arabia
Saudita sono unite da una straordinaria amicizia e da relazioni
che risalgono a Franklin Roosevelt e re Faisal, e stiamo
continuando a costruire questo rapporto in questi tempi davvero
difficili", ha detto Obama accogliendo i due principi. L'assenza
del re Salman e' stata interpretata come un chiaro segnale di
insoddisfazione del sovrano saudita per il disgelo americano con
l'Iran, principale sostenitore politico dei miliziani Houthi
yemeniti, contro cui Riad ha avviato una campagna militare. Ma
anche il Bahrein, l'Oman, gli Emirati Arabi Uniti hanno
annunciato che invieranno delegazioni di più basso profilo, al
vertice dei Ccg con Obama, che comincera' informalmente nelle
prossime ore con una cena alla Casa Bianca e proseguira' domani
nella residenza presidenziale di Camp David, in Maryland. Dei
sei Paesi del Ccg, solo il Qatar e il Kuwait saranno presenti
con i loro rispettivi leader. La Casa Bianca pero' minimizza.
"Crediamo che intorno al tavolo ci sia davvero il gruppo
giusto", ha affermato Ben Rhodes, vice consigliere per la
sicurezza nazionale del presidente Obama. (ANSAmed).
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