(ANSAmed) - ROMA, 21 SET - Un ragazzo di 21 anni, colpevole
di aver partecipato ad una protesta contro il Regno di Riad
quando era ancora minorenne, verrà decapitato in Arabia Saudita
e il suo corpo sarà crocefisso ed esposto in pubblico. Lo
riferiscono attivisti sauditi e l'Ong britannica Reprieve che si
batte contro la pena di morte. Ali Mohammed al-Nimr, questo il
nome del giovane, fu arrestato a diciassette anni nel 2012
durante una manifestazione di sciiti a Qatif, nella provincia
orientale saudita, e fu accusato di vari crimini tra cui di far
parte di un'organizzazione terroristica.
Nelle province orientali del Regno, dove si concentrano i
pozzi petroliferi, vivono circa 2 milioni 700 mila sciiti.
Secondo i suoi familiari, il ragazzo paga per essere il nipote
di un famoso imam sciita, Sheikh Nimr Baqr al-Nimr,conosciuto
per la sua militanza contro i governanti sunniti dell'Arabia
Saudita, a sua volta imprigionato e decapitato, agli inizi della
cosidetta 'Primavera araba'.
Il nipote stava partecipando ad una manifestazione in favore
dello zio, quando fu catturato dalla polizia saudita.
Al-Nimr fu incriminato per un lungo elenco di reati: oltre a
quello di far parte di un'organizzazione terroristica, fu
accusato di possedere armi e di aver lanciato bottiglie molotov
contro le forze di sicurezza. Fu anche incolpato di aver usato
il suo cellulare per organizzare la protesta. Le accuse,
confermate in fase processuale, si basano sulla sua confessione
che - denuncia Reprieve - fu estorta con torture. Durante il
processo - sempre secondo quanto riferisce la Ong britannica -
al ragazzo è stato negato un avvocato e quando al-Nimr ha posto
personalmente la questione delle torture, i giudici si sono
rifiutati di prendere in considerazione le sue parole.
(ANSAmed).