(ANSAmed) - ROMA, 6 FEB - Un omaggio alla saggezza delle
donne in un villaggio libanese dove la convivenza è minata dai
conflitti tra fazioni cristiane e musulmane. Con la pellicola E
ora dove andiamo (2011), della regista e attrice libanese Nadine
Labaki, si aprirà il 25 febbraio alla Casa internazionale delle
donne di Roma, la rassegna cinematografica "Storie di donne
nell'Islam", curata da Leila Karami, Layla Mustapha, Nadia
Pizzuti e Stefania Vulterini.
Gli appuntamenti, che avranno cadenza mensile, spiegano le
promotrici, ''saranno anche un'occasione di incontro fra donne
di diverse provenienze. Le proiezioni saranno infatti arricchite
da interventi di registe, studiose, giornaliste e donne
dell'associazionismo che racconteranno le loro personali
esperienze e forniranno possibili chiavi di lettura di realtà
complesse ma spesso ridotte a rappresentazioni stereotipate in
Occidente''.
A seguire, sempre nella serata inaugurale, ad essere
proposti saranno La bicicletta verde (2012, premio Bafta Award
come miglior film straniero), di Haifaa al-Mansur, la prima
regista donna saudita e ''Alle 5 della sera'' (2003), film
sull'Afghanistan della regista iraniana Samira Makhmalbaf,
premio della giuria al 56 Festival di Cannes.
Storie di donne nell'Islam, organizzata in collaborazione con
l'Udi (Unione delle donne in Italia) e la Casa internazionale
delle donne, ''nasce dal desiderio di confrontarsi sulle
esperienze delle donne nei Paesi islamici, condividendo immagini
e parole, del presente o del passato prossimo''.
A essere selezionati, dunque, alcuni film (narrativi,
documentari e altri documenti audiovisivi di registe note e meno
note) che ben illustrano il vivace protagonismo femminile nei
loro Paesi, tra condizionamenti e spinte libertarie. (ANSAmed).