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Il principe saudita, 'con noi vincerà l'Islam moderato'

Riforme e aperture, ecco come bin Salman vuole cambiare il Paese

25 ottobre, 10:18

(di Lorenzo Trombetta) (ANSAmed) - BEIRUT, 25 OTT - Il regime saudita, da decenni basato su una versione estremista dell'Islam, si rifà il trucco: dopo aver dato il formale via libera alla guida delle auto da parte delle donne, oggi ha annunciato per bocca del principe ereditario Mohammed bin Salman la volontà di "promuovere il vero Islam, una religione moderata e pacifica". Il 32enne alto esponente della casa reale dei Saud, descritto da più parti come il capo di fatto della leadership della monarchia del Golfo, ha dato un altro calcio retorico all'idea che l'Arabia Saudita sia un paese governato da oscurantismo e radicalismo: "Non perderemo 30 anni delle nostre vite legandoci ad idee estremiste, le distruggeremo oggi", ha detto. Bin Salman è stato nominato principe ereditario lo scorso giugno dall'81enne re Salman, sulle cui precarie condizioni di salute ci sono diverse congetture ma poche certezze. Intervenuto oggi in una rara apparizione pubblica all'apertura di una conferenza internazionale a Riad dedicata agli investimenti in Arabia Saudita e a cui partecipano imprenditori e investitori di calibro mondiale, il giovane sovrano in pectore ha ribadito i principi del suo "percorso di riforma" pubblicizzato come "Visione 2030". "Assicureremo che i giovani sauditi vivano in armonia con il resto del mondo. Sradicheremo l'estremismo molto presto", ha detto, affermando che la chiave riformatrice si trova nell'emancipazione del regno dalle risorse petrolifere. Il greggio ha fatto la fortuna dell'Arabia Saudita ma le riserve nel paese non dureranno a lungo. Bin Salman ha ribadito che è pronto un piano di investimenti in energia alternativa, per rafforzare l'economia non petrolifera investendo nell'industria militare e nelle nuove tecnologie. L'Arabia Saudita ha di recente firmato accordi commerciali, militari ed energetici plurimiliardari sia con la Russia che con gli Stati Uniti.

Nelle settimane scorse le autorità di Riad avevano annunciato la liberalizzazione alle donne della guida di auto private. Una decisione definita "storica" da alcune organizzazioni locali e internazionali per la difesa dei diritti umani. In Arabia Saudita rimane però in vigore il "regime di garanzia", secondo cui le donne possono ottenere diritti pari a quelli degli uomini solo col permesso del "garante", sia esso il marito, il padre o il più prossimo parente maschile. Secondo diversi analisti mediorientali, la questione femminile nel regno del Golfo è solo uno dei temi controversi attraverso cui leggere la retorica riformista incarnata da bin Salman alla luce della realtà di un paese invece ancora fortemente dominato da principi oscurantisti e liberticidi. Alla conferenza di Riad l'erede alla corona ha annunciato un piano di investimenti per un valore di 500 miliardi di dollari per la costruzione ex novo di una città sul Mar Rosso, a sud del confine con Giordania ed Egitto, interamente isolata dall'ecosistema desertico ma inserita sotto una cupola che la dovrebbe proteggere dalle forti temperature. Il progetto si chiama Neom e prevede tra l'altro l'edificazione della città alimentata esclusivamente con energia alternativa. (ANSAmed).

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