(ANSAmed) - TUNISI, 15 DIC - "Non faremo un affare di stato
se Ben Ali cercherà di tornare in Tunisia, è un suo diritto,
tuttavia sarà portato davanti alla giustizia tunisina": lo ha
dichiarato il presidente della Tunisia, Beji Caid Essebsi, nel
corso di un'intervista radio a France 24 rispondendo a una
domanda sul rifiuto dell'Arabia Saudita di estradare l'ex rais
Zine el Abidine Ben Ali, e negando l'esistenza di negoziati in
corso sull'argomento.
Parlando della cooperazione franco-tunisina e della visita di stato che il presidente francese Emmanuel Macron farà in Tunisia nel febbraio 2018, Essebsi ha ribadito che le relazioni bilaterali con la Francia "sono sempre state buone".
E sulla lotta al terrorismo in Tunisia e alle minacce provenienti dai suoi confini con la Libia, Essebsi ha insistito sul fatto che la maggior parte dei terroristi che vengono dalla Libia o altrove siano tunisini.
"Nel 2015 abbiamo avuto tre attacchi importanti, oggi controlliamo meglio il fenomeno del terrorismo, ma rimaniamo molto vigili", ha detto, parlando del sostegno fornito da Stati Uniti e Germania in questo settore. Sullo stesso argomento, Essebsi ha evidenziato come i tunisini tornati dai focolai di tensione dopo la sconfitta dell'Isis in Iraq e Siria, circa 800 anni, siano controllati e nelle mani della giustizia.
Parlando della cooperazione franco-tunisina e della visita di stato che il presidente francese Emmanuel Macron farà in Tunisia nel febbraio 2018, Essebsi ha ribadito che le relazioni bilaterali con la Francia "sono sempre state buone".
E sulla lotta al terrorismo in Tunisia e alle minacce provenienti dai suoi confini con la Libia, Essebsi ha insistito sul fatto che la maggior parte dei terroristi che vengono dalla Libia o altrove siano tunisini.
"Nel 2015 abbiamo avuto tre attacchi importanti, oggi controlliamo meglio il fenomeno del terrorismo, ma rimaniamo molto vigili", ha detto, parlando del sostegno fornito da Stati Uniti e Germania in questo settore. Sullo stesso argomento, Essebsi ha evidenziato come i tunisini tornati dai focolai di tensione dopo la sconfitta dell'Isis in Iraq e Siria, circa 800 anni, siano controllati e nelle mani della giustizia.
