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Serbia: Nikolic si insedia, avanti su strada verso Ue

ma pesa boicottaggio leader Paesi vicini per Srebrenica, Vukovar

11 giugno, 19:36

(ANSAmed) - BELGRADO, 11 GIU - L'impegno a proseguire sulla strada dell'integrazione europea della Serbia e' stato sottolineato dal nuovo presidente Tomislav Nikolic, intervenuto nel pomeriggio a Belgrado alla cerimonia protocollare per il suo insediamento ufficiale. Una cerimonia tuttavia sulla quale ha pesato il boicottaggio di gran parte dei leader dei paesi vicini, dopo le dichiarazioni controverse fatte da Nikolic su Srebrenica e Vukovar, tra i simboli piu' bui delle tragedie scatenate dai conflitti che negli anni novanta hanno insanguinato la ex Jugoslavia. ''Il cammino europeo della Serbia e' la strada del futuro e del benessere economico del nostro paese. Io faro' in modo che questo cammino venga portato avanti'', ha detto Nikolic in un breve intervento davanti a oltre mille invitati alla cerimonia solenne nel palazzo presidenziale. La Serbia, ha aggiunto, vuole collaborare con tutti i paesi e condurre ''nella regione una politica di pace e stabilita'''. Nei giorni scorsi, poco dopo la sua elezione a sorpresa alla presidenza a spese del riformista e filo-europeista Boris Tadic, Nikolic - un conservatore dal passato ultranazionalista ostile alla Ue, convertitosi a posizioni piu' moderate - aveva negato il genocidio di Srebrenica e aveva detto che Vukovar, considerata dai croati citta'-martire del conflitto di venti anni fa con i serbi - e' una citta' serba. Dichiarazioni che hanno suscitato critiche e proteste negli altri paesi vicini, a cominciare da Bosnia e Croazia. Oggi, nel tentativo forse di aggiustare il tiro, Nikolic ha detto che, in fatto di politica regionale, ''non consentira' che vedute differenti su taluni avvenimenti del passato mettano in pericolo il futuro comune'', aggiungendo di ritenere che ''tutte le differenze e i problemi vadano risolti con mezzi pacifici e democratici, in primno luogo col dialogo''.

Dei paesi vicini alla Serbia, alla cerimonia odierna a Belgrado erano presenti solo il presidente montenegrino Filip Vujanovic e il leader della Republika Srpska (Rs, entita' a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina) Milorad Dodik. Hanno invece disertato l'evento i presidenti di Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia. Per l'Italia era presente, a nome del governo, il sottosegretario agli esteri Marta Dassu'.

Il pieno appoggio delle istituzioni comunitarie al cammino europeo della Serbia e' stato assicurato dal commissario Ue all'allargamento Stefan Fuele, intervenuto alla cerimonia odierna a Belgrado. ''Noi ci aspettiamo che la Serbia continui sulla strada delle riforme verso la piena integrazione nell'Unione europea'', ha detto Fuele. Per questo, ha aggiunto, e' necessario che venga formato al piu' presto un nuovo governo.

''Noi condividiamo il sogno di vedere la Serbia in Europa'', ha aggiunto il rappresentante di Bruxelles. Parlando in precedenza ai giornalisti dopo un colloquio con Nikolic, Fuele aveva ribadito che progressi e miglioramenti nelle relazioni col Kosovo e' la condizione principale per l'apertura del negoziato di adesione alla Ue.

La cerimonia e' stata accompagnata da musica tradizionale serba e, particolare curioso, agli ospiti - fra gli altri il patriarca ortodosso Irinej e il vescovo cattolico di Serbia Stanislav Koceva - e' stata offerta la rakia (la grappa dei Balcani) 'Toma' (diminuitivo di Tomislav), prodotta personalmente da Nikolic. (ANSAmed)
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