(ANSAmed) - BELGRADO, 11 GIU - L'impegno a proseguire sulla
strada dell'integrazione europea della Serbia e' stato
sottolineato dal nuovo presidente Tomislav Nikolic, intervenuto
nel pomeriggio a Belgrado alla cerimonia protocollare per il suo
insediamento ufficiale. Una cerimonia tuttavia sulla quale ha
pesato il boicottaggio di gran parte dei leader dei paesi
vicini, dopo le dichiarazioni controverse fatte da Nikolic su
Srebrenica e Vukovar, tra i simboli piu' bui delle tragedie
scatenate dai conflitti che negli anni novanta hanno
insanguinato la ex Jugoslavia.
''Il cammino europeo della Serbia e' la strada del futuro e
del benessere economico del nostro paese. Io faro' in modo che
questo cammino venga portato avanti'', ha detto Nikolic in un
breve intervento davanti a oltre mille invitati alla cerimonia
solenne nel palazzo presidenziale. La Serbia, ha aggiunto, vuole
collaborare con tutti i paesi e condurre ''nella regione una
politica di pace e stabilita'''. Nei giorni scorsi, poco dopo la
sua elezione a sorpresa alla presidenza a spese del riformista e
filo-europeista Boris Tadic, Nikolic - un conservatore dal
passato ultranazionalista ostile alla Ue, convertitosi a
posizioni piu' moderate - aveva negato il genocidio di
Srebrenica e aveva detto che Vukovar, considerata dai croati
citta'-martire del conflitto di venti anni fa con i serbi - e'
una citta' serba. Dichiarazioni che hanno suscitato critiche e
proteste negli altri paesi vicini, a cominciare da Bosnia e
Croazia. Oggi, nel tentativo forse di aggiustare il tiro,
Nikolic ha detto che, in fatto di politica regionale, ''non
consentira' che vedute differenti su taluni avvenimenti del
passato mettano in pericolo il futuro comune'', aggiungendo di
ritenere che ''tutte le differenze e i problemi vadano risolti
con mezzi pacifici e democratici, in primno luogo col dialogo''.
Dei paesi vicini alla Serbia, alla cerimonia odierna a
Belgrado erano presenti solo il presidente montenegrino Filip
Vujanovic e il leader della Republika Srpska (Rs, entita' a
maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina) Milorad Dodik. Hanno
invece disertato l'evento i presidenti di Slovenia, Croazia,
Bosnia-Erzegovina e Macedonia. Per l'Italia era presente, a nome
del governo, il sottosegretario agli esteri Marta Dassu'.
Il pieno appoggio delle istituzioni comunitarie al cammino
europeo della Serbia e' stato assicurato dal commissario Ue
all'allargamento Stefan Fuele, intervenuto alla cerimonia
odierna a Belgrado. ''Noi ci aspettiamo che la Serbia continui
sulla strada delle riforme verso la piena integrazione
nell'Unione europea'', ha detto Fuele. Per questo, ha aggiunto,
e' necessario che venga formato al piu' presto un nuovo governo.
''Noi condividiamo il sogno di vedere la Serbia in Europa'', ha
aggiunto il rappresentante di Bruxelles. Parlando in precedenza
ai giornalisti dopo un colloquio con Nikolic, Fuele aveva
ribadito che progressi e miglioramenti nelle relazioni col
Kosovo e' la condizione principale per l'apertura del negoziato
di adesione alla Ue.
La cerimonia e' stata accompagnata da musica tradizionale
serba e, particolare curioso, agli ospiti - fra gli altri il
patriarca ortodosso Irinej e il vescovo cattolico di Serbia
Stanislav Koceva - e' stata offerta la rakia (la grappa dei
Balcani) 'Toma' (diminuitivo di Tomislav), prodotta
personalmente da Nikolic. (ANSAmed)