In intanto , in un messaggio diffuso dall'ambasciata Usa a Sarajevo, il presidente americano, Barack Obama, ha condannato i tentativi di negare il genocidio di Srebrenica e ha espresso soddisfazione per il fatto che i due principali responsabili di quel massacro, Ratko Mladic e Radovan Karadzic, siano stati catturati e siano attualmente sotto processo al Tribunale dell'Aja.
''Gli Stati Uniti si oppongono ai tentativi di distorcere la portata di quel crimine, di giustificarlo, di colpevolizzare le vittime e di negare il fatto indiscutibile che quel crimine e' stato un genocidio'', ha detto Obama in una dichiarazione diffusa dall'Ambasciata Usa a Sarajevo in occasione del 17/mo anniversario del massacro di 8 mila musulmani a Srebrenica ad opera delle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Mladic Alla commemorazione, nonostante una temperatura africana, sono attese circa 30 mila persone e vi assisteranno, tra gli altri, due esponenti della presidenza tripartita della Bosnia, il musulmano Bakir Izetbegovic e il croato Zeljko Komsic, il premier della Croazia Zoran Milanovic e l'Alto rappresentante della comunita' internazionale in Bosnia Valentin Inzko. Rappresenteranno la Republika Srpska (Rs, entita' a maggioranza serba di Bosnia) tre ministre serbo bosniache, che parteciperanno, si dice nel comunicato, alla ''celebrazione dell'11 luglio''. Molti serbi negano che il massacro del 1995 sia stato un genocidio come lo ha qualificato la giustizia internazionale. Ieri sera sono arrivati al memoriale di Potocari, alla periferia di Srebrenica, oltre settemila partecipanti alla 'marcia della morte' che, partiti domenica da Nezuk, in tre giorni hanno percorso all'incontrario la marcia attraverso i boschi dei 15.000 uomini che dopo la caduta di Srebrenica cercarono la salvezza a Tuzla, dove pochi arrivarono vivi.
(ANSAmed)