(ANSAmed) - BELGRADO, 4 GIU - Il forte impegno della Chiesa
cattolica e della Caritas internazionale nella raccolta di fondi
e aiuti umanitari a favore delle popolazioni alluvionate della
Serbia e' stato sottolineato dal Nunzio Apostolico a Belgrado,
mons. Orlando Antonini, che ha ricordato in particolare gli
appelli alla solidarieta' lanciati a due riprese da Papa
Francesco il 18 e 21 maggio scorsi. Parlando in una conferenza
stampa oggi a Belgrado, unitamente all'Arcivescovo cattolico
della capitale serba Stanislav Hocevar e a esponenti della
Caritas di Serbia e Austria, mons. Antonini ha detto che in vari
altri Paesi, compresi Italia, Polonia Croazia e Slovenia, la
Caritas ha risposto agli appelli del Papa, e continua a farlo
tuttora. Grazie a tale mobilitazione sono stati raccolti aiuti
finora per 850 mila euro, destinati a raggiungere presto il
milione di euro. Aiuti umanitari - in primo luogo cibo, generi
di prima necessita', articoli per l'igiene personale - destinati
in particolare alle popolazioni alluvionate di alcune delle
localita' piu' colpite: Obrenovac, Sapac, Valjevo, Krupnja, Ub.
Distribuzioni di aiuti sono previsti anche a Paracin,
Smederevska Palanka, Lazarevac, Svilajnac, Jagodina, Kraljevo.
Gli aiuti, ha sottolineato il Nunzio, evitando intermediazioni e
lungaggini, vengono consegnati direttamente agli abitanti dei
centri interessati, in stretta cooperazione con le municipalita'
e gli organismi religiosi locali, e senza distinzione alcuna di
appartenenza religiosa o etnica. Mons Antonini ha detto che
domani sara' in missione umanitaria a Sabac e Valjevo.
Le disastrose inondazioni dei giorni scorsi in Serbia,
Bosnia-Erzegovina e Croazia - ha osservato l'arcivescovo Hocevar
- sono state una prova durissima per le popolazioni, ma al tempo
stesso l'occasione per rafforzare la collaborazione tra i Paesi
della regione. (ANSAmed)