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Balcani: impegno 4 Paesi per ricerca scomparsi in guerra

Ancora ignota sorte 12 mila persone dopo conflitti ex Jugoslavia

29 agosto, 17:04

(ANSAmed) - SARAJEVO, 29 AGO - I presidenti di Croazia Ivo Josipovic, Serbia Tomislav Nikolic, Montenegro Filip Vujanovic e il presidente della presidenza collegiale bosniaca Bakir Izetbegovic hanno firmato oggi a Mostar (in Bosnia-Erzegovina) una dichiarazione con la quale i quattro Paesi balcanici si impegnano a continuare nelle ricerche delle persone scomparse nelle guerre degli anni '90 nella ex Jugoslavia, garantendo il rispetto dei diritti dei familiari degli scomparsi.

Il documento, che definisce il ruolo e la responsabilità degli stati nella ricerca delle persone scomparse a causa dei conflitti e di violazioni dei diritti umani, è stato redatto dalla Commissione internazionale per le persone scomparse (Icmp). L'intento è che venga firmato dal maggior numero possibile di Paesi, per costituire poi un'organizzazione internazionale che sia la prima ad arrivare sul luogo di sterminio o di catastrofi naturali.

Secondo i dati dell'Icmp, nelle recenti guerre jugoslave sono scomparse 40.000 persone, di cui circa 30.000 in Bosnia. I resti di una parte di questi sono stati successivamente identificati, ma a distanza di quasi vent'anni non si conosce ancora la sorte di 12.000 persone. In Bosnia, dove l'apposito Istituto ricerca ancora 8.000 persone, negli 11 obitori dove si raccolgono i resti esumati dalle fosse comuni sono custodite le ossa di circa 4.000 vittime non identificate della guerra del 1992-95.

E' un problema comune di tutti i Paesi dell'ex Jugoslavia, ma la priorità, ha detto il presidente montenegrino Vujanovic, deve essere anche quella di perseguire tutti gli autori dei crimini e della scomparsa delle vittime. "E' una questione di verità e di giustizia - ha detto dal canto suo il croato Josipovic - e non è un compito facile, ma è indispensabile per il risanamento della società, il perdono e la riconciliazione, per il progresso e un futuro sano". (ANSAmed).

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