"Noi offriamo la collaborazione e ci aspettiamo che sia accettata" ha detto Mogherini, sottolineando che "non abbasseremo i criteri, le condizioni rimarranno le stesse, ma possiamo cambiare e migliorare l'approccio a questioni concrete, in particolare per quanto concerne le riforme socio-economiche".
Tali riforme sono al centro della recente iniziativa britannico-tedesca che verrà discussa tra una settimana dagli ambasciatori del Consiglio Affari esteri Ue, ai quali Mogherini e Hahn presenteranno un rapporto sugli incontri di oggi, e che prevede il rinvio delle riforme costituzionali alla fine del processo che dovrebbe assicurare alla Bosnia lo status di paese candidato come quello di tutti i paesi della regione ad eccezione del Kosovo.
Questa è una buona occasione per rispondere alle attese dei cittadini bosniaci, hanno detto i rappresentanti europei, considerato che "la Bosnia Erzegovina è il Paese in cui la più alta percentuale di cittadini appoggia l'adesione all'Unione europea". Ma il Paese deve parlare con l'Europa con una sola voce, ha detto Hahn sottolineando l'importanza dell'istituzione di un meccanismo di coordinamento interno, visto che l'anno scorso è stata spesa solo la metà del budget destinato alla Bosnia perché i politici non erano riusciti ad accordarsi su come utilizzare i fondi. Rispondendo ai giornalisti, Mogherini ha dichiarato che a prescindere dalle "tensioni" tra l'Ue e la Russia, il fine comune è la collaborazione, aggiungendo che giovedì in Svizzera ha già parlato con il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, convenendo che "sarebbe un gran bene tenere i Balcani occidentali fuori da questi confronti". (ANSAmed)