(di Fausto Gasparroni)
(ANSAmed) - CITTA' DEL VATICANO, 15 APR - Annunciandolo a
sorpresa all'Angelus del primo febbraio scorso, papa Francesco
aveva chiesto ai fedeli preghiere per il suo viaggio a Sarajevo
del 6 giugno prossimo perché questa visita potesse suscitare
"fermenti di bene" e contribuire a consolidare la "fraternità" e
la "pace", il "dialogo interreligioso" e l'"amicizia". Auspici
che ben si attagliano al viaggio-lampo di un giorno nella
capitale della Bosnia ed Erzegovina - densissimo di appuntamenti
anche politici e interconfessionali - in una realtà che, oltre a
rappresentare un laboratorio di coesistenza tra fedi diverse,
cerca ancora faticosamente una rinascita dalle ceneri della
sanguinosa guerra che l'ha devastata negli anni Novanta. Il
programma ufficiale, diffuso anche dalla sala stampa vaticana, è
stato presentato ieri a Sarajevo dal cardinale arcivescovo Vinko
Pulijc, alla presenza del nunzio apostolico Luigi Pezzuto, oltre
al Comitato organizzatore e rappresentanti istituzionali.
L'ottavo viaggio internazionale del Pontefice argentino - il
terzo in Europa dopo le visite a Tirana e alle istituzioni di
Strasburgo - sarà suggellato dalla messa nello stadio cittadino
e da cinque incontri all'insegna del motto "La pace sia con
voi". La partenza del volo papale è prevista alle 7.30 da
Roma-Fiumicino: un'ora e mezza dopo, l'arrivo allo scalo
internazionale di Sarajevo, dove avverrà l'accoglienza
ufficiale. Quindi il corteo si trasferirà al Palazzo
presidenziale per la cerimonia di benvenuto nel piazzale
antistante, la visita di cortesia alla Presidenza della
Repubblica e l'incontro con le autorità, durante il quale
Francesco pronuncerà il primo dei cinque discorsi in agenda.
Alle 11.00 il Papa celebrerà la messa nella stadio Kosevo con la
comunità cattolica e i fedeli giunti da tutto il Paese. Nel
pomeriggio, dopo l'incontro e il pranzo nella Nunziatura
apostolica con i vescovi della Bosnia ed Erzegovina, Francesco
parlerà in cattedrale al clero, ai religiosi e ai seminaristi,
poi presiederà un incontro ecumenico e con i leader delle altre
fedi religiose nel Centro internazionale studentesco
francescano. Infine saluterà le nuove generazioni nel Centro
diocesano giovanile "Giovanni Paolo II", prima della cerimonia
di congedo all'aeroporto e la partenza alle 20.00 per
Roma-Ciampino.
In una "terra di frontiera" come la Bosnia-Erzegovina, dove
dal 1992 al 1995 si è combattuta la prima guerra in Europa dalla
fine della Seconda guerra mondiale, con centinaia di migliaia di
vittime e una serie impressionante di crimini di guerra indagati
anche dai tribunali internazionali, e in una città martire della
storia europea, dove tra l'altro cent'anni fa scattò la
scintilla della Prima guerra mondiale, i temi del viaggio di
Francesco vanno ricercati nella spinta alla convivenza e nella
cooperazione per il bene comune pur nelle profonde diversità
religiose, etniche e di storia. Giovanni Paolo II aveva compiuto
un viaggio a Sarajevo nell'aprile del '97, mentre il 22 giugno
2003 si era recato a Banja Luka.(ANSAmed).