Autobus di 'Jugonostalgici' con bandiere, foulard, gagliardetti, distintivi dell'epoca jugoslava sono giunti da Macedonia, Croazia, Slovenia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina. E il leitmotiv di commenti e dichiarazioni e' stato univoco: 'ai tempi di Tito si stava meglio, si viveva in un paese forte e rispettato nel mondo, si era orgogliosi del leader comune'. "Avevamo una vita dignitosa, con tutti i diritti, previdenza sociale e istruzione garantite, lavoravamo, ci divertivamo, a differenza dei giovani di oggi che non hanno alcuna prospettiva", ha detto un'anziana signora di Zemun, sobborgo di Belgrado sul Danubio. A rendere omaggio al vecchio leader jugoslavo anche esponenti delle piccole formazioni socialiste e comuniste di Serbia e degli altri Paesi ex jugoslavi, dove la 'Titostalgie' e' sempre viva.
Nato il 25 maggio 1892 (data peraltro sulla quale non vi e' assoluta certezza) nel villaggio croato di Kumrovec, Tito guido' il movimento partigiano che libero' la Jugoslavia nella seconda guerra mondiale. Fu tra i fondatori del Movimento dei Paesi non allineati, la cui prima conferenza si tenne a Belgrado nel 1961.
Per 35 anni Josip Broz Tito fu a capo della Federazione socialista jugoslava e mori' il 4 maggio a Lubiana, in Slovenia.
Al suo funerale, quattro giorni dopo, presero parte oltre duecento fra capi di stato e di governo, ministri e alti rappresentanti di 127 Paesi. (ANSAmed).