Presenti su invito di Vienna i ministri di Slovenia, Croazia, Bulgaria, e dei sei paesi balcanici Albania, Bosnia, Kosovo, Serbia, Macedonia e Montenegro. Ma esclusi la Grecia come l'Ue, con dure reazioni critiche da Atene e a Bruxelles.
"L'esclusione del nostro Paese dall'incontro" organizzato dall'Austria "viene visto come un atto non-amichevole, poiché dà l'impressione che alcuni, in nostra assenza, stiano accelerando decisioni che ci riguardano direttamente", ha detto il ministro degli Esteri greco Nikos Kotzias, secondo Ethikamerini on-line. "Non credo che manchino i vertici in Europa, quello che manca è piuttosto la volontà di ridurre in modo deciso il flusso di migranti", ha replicato da parte sua il ministro austriaco Kurz.
Finora, ha aggiunto, Atene non ha mostrato alcuna disponibilità a ridurre il flusso, ma "soltanto un interesse a che i profughi vengano trasferiti, velocemente, altrove".
Nonostante il tetto limite posto ai migranti (80 richieste di asilo e 3200 transiti al giorno) "non si può dire che non siamo solidali", ha proseguito Kurz, secondo cui Vienna, "sopraffatta dalla crisi", fa comunque ancora molto, e più Usa e Canada. La Grecia però insiste. "Ci sono circa 12mila migranti" bloccati "in questo momento" nel Paese e domani "potrebbero essere 14mila e 16mila il giorno successivo", ha detto il ministro greco all'Immigrazione greco Ioannis Mouzalas, in un'intervista alla tv privata greca Antenna ripresa dall'agenzia Ap, spiegando di aspettarsi che il numero di migranti bloccati raggiunga le "decine di migliaia" dopo che i Paesi dei Balcani occidentali hanno introdotto misure e controlli restrittivi.
Per gestire la situazione il governo di Atene sta cercando luoghi dove organizzare campi di transito aggiuntivi, entro la fine della settimana. "Non è qualcosa che possiamo fare in uno o due giorni, ma cerchiamo di mantenere le persone in condizioni umane", afferma Mouzalas. La Grecia, ha aggiunto, sta facendo pressione su Ue e Nato per limitare azioni unilaterali da parte degli Stati membri dell'Unione e affinché il pattugliamento nell'Egeo sia più efficace.
Intanto però il premier ungherese Viktor Orban ha annunciato un referendum sulle quote dei migranti nella Ye. (ANSAmed).