(ANSAmed) - SARAJEVO, 30 GIU - La popolazione in
Bosnia-Erzegovina è diminuita di un quinto (19,3%) in 25 anni,
un quarto di secolo segnato nel 1992-'95 dalla guerra civile
balcanica. E quanto emerge dai risultati, pubblicati oggi a
Sarajevo, del primo censimento dopo il conflitto, una delle
condizioni poste da Bruxelles perché la Bosnia ottenga lo status
di paese candidato all'Ue
Lo Stato ex-jugoslavo ha 3.531.159 abitanti, 845.000 in meno
rispetto al 1991, di cui il 50,11% sono bosgnacchi (bosniaci
musulmani), il 30,78% serbi (ortodossi) e il 15,43% croati
(cattolici), ha rilevato il censimento
La raccolta dei dati si è svolta nell'ottobre del 2013 ma i
risultati si sono attesi fino ad oggi, ultima scadenza prevista
dalla legge, perché i politici locali e gli istituti di
statistica delle due entità - la Federazione Bh (a maggioranza
croato musulmana) e la Republika Srpska (Rs, a maggioranza
serba) - non riuscivano a trovare un accordo sulla metodologia
da applicare.
La Rs tuttavia non riconosce i risultati, nonostante la
raccolta dei dati e la metodologia per l'elaborazione alla fine
applicata fosse conforme agli standard internazionali, approvata
dal team internazionale di osservatori, dall'Eurostat e altri
istituti dell'Ue e dell'Onu.
I dirigenti serbo-bosniaci contestano lo status di 196.000
persone che, nonostante la residenza formale in Bosnia, vivono e
lavorano all'estero e contribuiscono al numero predominante dei
bosgnacchi nel paese, 1.769.592, che rappresentano il 50,11%
degli abitanti, rispetto al 43,47% del 1991.
Gli abitanti della Federazione Bh sono 2.219.220 (il 70,4%
sono bosgnacchi, il 22,4% croati e il 3,60% serbi), quelli della
Rs 1.228.423 (l'81,51% sono serbi, il 13,99% bosgnacchi e il
2,41% croati); l'età media della popolazione nel Paese è di 39,5
anni, gli analfabeti sono il 2,82%, i laureati il 9,6%; la città
più grande è Sarajevo, con 275.524 abitanti. (ANSAmed).