(ANSAmed) - BELGRADO, 1 SET - E' cominciato nel pomeriggio a
Belgrado l'atteso incontro fra il presidente e il premier serbi
Tomislav Nikolic e Aleksandar Vucic con la dirigenza
serbo-bosniaca sulla questione del controverso referendum
indetto dai serbi di Bosnia per il 25 settembre e che riguarda
l'istituzionalizzazione della festa nazionale del 9 gennaio,
data della fondazione, nel 1992, della Republika Srpska,
l'entita' a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina. La Corte
costituzionale bosniaca ha definito illegittima la
consultazione, contro la quale si e' schierata l'intera
comunita' internazionale, ad eccezione della Russia, stretta
alleata dei serbi. Il timore e' che il referendum possa
trasformarsi nel primo passo verso la secessione dell'entita'
serba di Bosnia, con conseguenze pesanti sulla pace e la
stabilita' nella regione. La Serbia e' in una situazione
difficile: da una parte e' infatti stretta alleata della
componente serba di Bosnia, che appoggia politicamente e
economicamente, dall'altra non intende porsi contro la comunita'
internazionale ed essere accusata di posizioni destabilizzanti.
Obiettivo di Belgrado e' convincere i serbo-bosniaci con
argomenti di opportunita' politica a rinunciare alla
consultazione. Compito tuttavia difficile, visto che ancora ieri
sera il presidente della Republika Srpska Milorad Dodik ha
ribadito con forza che il referendum si terra'. (ANSAmed)