E si aspetta che l'esito sarà positivo.
"Ovviamente la nuova amministrazione ha cose più importanti a cui pensare che non alle sanzioni a Dodik, ma è un fatto che tale decisione sia stata presa come conseguenza dell'arroganza dell'amministrazione americana, che praticamente già da domani farà parte della storia", ha detto il leader serbo-bosniaco all'emittente privata serba Prva tv.
Washington ha deciso le sanzioni - divieto di ingresso negli Stati Uniti e congelamento dei suoi beni negli Usa e in altri Paesi aderenti alle sanzioni - per le decisioni di Dodik che rappresentano un "ostacolo all'applicazione dell'accordo di pace di Dayton, e violano le leggi e la costituzione della Bosnia-Erzegovina". Dodik è accusato di voler puntare alla secessione dell'entità a maggioranza serba dalla Bosnia-Erzegovina. Secondo l'emittente Al Jazira Balkans, nessun Paese della Ue sarebbe orientato ad aderire alle sanzioni americane contro Dodik. (ANSAmed).