(ANSAmed) - BELGRADO, 23 GEN - La volontà di lavorare insieme
per il consolidamento della pace, della collaborazione e della
stabilità nella regione balcanica e la comune determinazione di
Serbia e Bosnia-Erzegovina a superare le contrapposizioni del
passato e a impegnarsi per favorire lo sviluppo economico e il
miglioramento del livello di vita nei due Paesi vicini, avendo
come obiettivo prioritario la comune integrazione nella Ue, sono
state espresse dai due premier, il serbo Aleksandar Vucic e il
bosniaco Denis Zvizdic, in un incontro oggi a Belgrado.
"E' importante che i cittadini nei nostri due Paesi sappiano
che noi siamo sinceramente determinati a favore della pace e
della collaborazione", ha detto Vucic in una conferenza stampa
congiunta con Zvizdic. Dicendosi soddisfatto dello stato
generale dei rapporti fra Serbia e Bosnia-Erzegovina, il premier
ha osservato che nel colloquio si e' parlato della situazione
politica nei due Paesi e nel resto della regione.
La Bosnia, ha precisato, e' il terzo partner della Serbia in
fatto di export, l'interscambio cresce in continuazione e
potrebbe superare i 2 miliardi di euro nei prossimi quattro
anni. Sia Vucic che Zvizdic hanno sottolineato l'importanza di
sviluppare progetti comuni per il potenziamento della rete
energetica e infrastrutturale, a cominciare dalla realizzazione
di una autostrada fra Belgrado e Sarajevo e dall'ammodernamento
della linea ferroviaria fra le due citta'. Attualmente per
andare in treno da Belgrado a Sarajevo, distanti 280 km, servono
otto ore, mentre l'assenza di una autostrada obbliga gli
automobilisti a percorsi lunghi e difficoltosi su strade
accidentate e di montagna. Fra 5 e 6 ore il tempo necessario per
coprire la distanza.
I capi dei due governi hanno sottolineato al tempo stesso la
necessita' di risolvere attraverso il dialogo e il negoziato
tutti gli eventuali problemi a livello bilaterale, considerando
che l'obiettivo comune di Belgrado e Sarajevo e' l'adesione
all'Unione europea. Mentre Vucic ha ribadito il no di Belgrado
ad aderire alle sanzioni imposte dagli Usa al leader
serbo-bosniaco Milorad Dodik, accusato di mire secessioniste e
di violazione degli accordi di Dayton, Zvizdic ha detto che gli
organi competenti in Bosnia lavorano attivamente per individuare
e processare i responsabili dell'aggressione subita dal premier
serbo Vucic nel luglio 2015 durante la sua visita al
cimitero-memoriale di Potocari per il 20/mo anniversario del
massacro di Srebrenica. (ANSAmed).