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Balcani: Serbia e Bosnia per consolidare pace e stabilita'

Premier Vucic e Zvizdic a Belgrado. Lavorare per infrastrutture

23 gennaio, 14:52

(ANSAmed) - BELGRADO, 23 GEN - La volontà di lavorare insieme per il consolidamento della pace, della collaborazione e della stabilità nella regione balcanica e la comune determinazione di Serbia e Bosnia-Erzegovina a superare le contrapposizioni del passato e a impegnarsi per favorire lo sviluppo economico e il miglioramento del livello di vita nei due Paesi vicini, avendo come obiettivo prioritario la comune integrazione nella Ue, sono state espresse dai due premier, il serbo Aleksandar Vucic e il bosniaco Denis Zvizdic, in un incontro oggi a Belgrado. "E' importante che i cittadini nei nostri due Paesi sappiano che noi siamo sinceramente determinati a favore della pace e della collaborazione", ha detto Vucic in una conferenza stampa congiunta con Zvizdic. Dicendosi soddisfatto dello stato generale dei rapporti fra Serbia e Bosnia-Erzegovina, il premier ha osservato che nel colloquio si e' parlato della situazione politica nei due Paesi e nel resto della regione. La Bosnia, ha precisato, e' il terzo partner della Serbia in fatto di export, l'interscambio cresce in continuazione e potrebbe superare i 2 miliardi di euro nei prossimi quattro anni. Sia Vucic che Zvizdic hanno sottolineato l'importanza di sviluppare progetti comuni per il potenziamento della rete energetica e infrastrutturale, a cominciare dalla realizzazione di una autostrada fra Belgrado e Sarajevo e dall'ammodernamento della linea ferroviaria fra le due citta'. Attualmente per andare in treno da Belgrado a Sarajevo, distanti 280 km, servono otto ore, mentre l'assenza di una autostrada obbliga gli automobilisti a percorsi lunghi e difficoltosi su strade accidentate e di montagna. Fra 5 e 6 ore il tempo necessario per coprire la distanza. I capi dei due governi hanno sottolineato al tempo stesso la necessita' di risolvere attraverso il dialogo e il negoziato tutti gli eventuali problemi a livello bilaterale, considerando che l'obiettivo comune di Belgrado e Sarajevo e' l'adesione all'Unione europea. Mentre Vucic ha ribadito il no di Belgrado ad aderire alle sanzioni imposte dagli Usa al leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, accusato di mire secessioniste e di violazione degli accordi di Dayton, Zvizdic ha detto che gli organi competenti in Bosnia lavorano attivamente per individuare e processare i responsabili dell'aggressione subita dal premier serbo Vucic nel luglio 2015 durante la sua visita al cimitero-memoriale di Potocari per il 20/mo anniversario del massacro di Srebrenica. (ANSAmed).

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