(ANSAmed) – SARAJEVO, 23 FEB – La delegazione dei legali
bosniaci guidata da Sakib Softic ha consegnato oggi alla Corte
internazionale di giustizia (Icj) all'Aja la richiesta di
revisione della sentenza del 2007 contro la Serbia, denunciata
da Sarajevo per aggressione e genocidio nella guerra 1992-95. E
cio' nonostante siano contrari alla revisione i serbo bosniaci e
in merito alla quale i membri della presidenza tripartita
bosniaca, il serbo Mladen Ivanic e il musulmano Bakir
Izetbegovic, si sono scambiati pesanti accuse di violazione
della Costituzione e delle leggi e di aver provocato
instabilità nel Paese e nella regione. L'iniziativa di chiedere
la revisione e' stata del membro musulmano Izetbegovic, secondo
il quale sarebbero emersi elementi nuovi a carico della Serbia
dal processo in corso al Tpi dell'Aja contro Ratko Mladic, capo
delle truppe serbo-bosniache responsabili del massacre di
Srebrenica nel luglio 1995. La sentenza di 10 anni fa aveva
assolto la Serbia dall'accusa di aver partecipato al genocidio
in Bosnia, ma l'aveva condannata per non aver impedito il
genocidio di Srebrenica del quale la Corte ha attribuito la
piena responsabilità ai serbi di Bosnia. La possibilità di
chiedere la revisione sarebbe scaduta il 26 febbraio prossimo.
Izetbegovic ha lasciato oggi la riunione straordinaria della
presidenza perché la decisione proposta da Ivanic avrebbe solo
creato confusione. Lo ha seguito il membro croato della
presidenza, Dragan Covic, per non contribuire alle divisioni e
che comunque, secondo Ivanic, si sarebbe astenuto al momento del
voto.
Ivanic, attualmente presidente di turno dell'organo collegiale,
aveva convocato la riunione "per riportare il funzionamento del
Paese nelle istituzioni": i serbi affermano che la revisione è
una iniziativa personale di Izetbegovic e dei musulmani
bosniaci, non dello Stato. Per questo motivo, ha detto il
presidente della Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza
serba di Bosnia) Milorad Dodik, Izetbegovic è responsabile della
grave crisi in cui la Bosnia sta sprofondando.
"Si tratta di stabilire la verità su quanto avvenuto oltre
vent'anni fa e di cui è responsabile l'allora regime di Slobodan
Milosevic", ha detto Izetbegovic chiedendosi "perché temere la
verità che sarà stabilita da una corte imparziale?" La sua
iniziativa ha suscitato aspre critiche nella dirigenza serba a
Belgrado, che accusa la component musulmana della dirigenza
bosniaca di guardare al passato e deteriorare la stabilita'
regionale. (ANSAmed)