Nella stessa Srebrenica, dove domani sono attese fra 25 e 30mila persone, crescono le tensioni: il Consiglio comunale ha indetto una seduta di commemorazione per tutte le vittime del conflitto, serbe e musulmane, ma le madri di Srebrenica l'hanno boicottata perché i serbi non accettano di definire "genocidio" il massacro di 22 anni fa, come invece lo ha definito la giustizia internazionale. "Non vogliamo sentire chi nega il genocidio", ha detto Hajra Catic delle "Donne di Srebrenica", mentre Kada Hotic, che ha perso un figlio, il marito e un fratello, spera che un giorno tutti i responsabili accetteranno la verità perché "nulla cambierà il fatto che la Rs sia nata dai crimini". Hotic ha anche detto che "non possiamo essere divisi perché la Bosnia appartiene a tutti noi".
Intanto, le Madri hanno reso noto che domani, alla commemorazione, non sarà gradita la presenza del sindaco serbo di Srebrenica, Mladen Grujicic. L'anno scorso era stato dichiarato persona non grata l'allora premier serbo Aleksandar Vucic, che l'anno precedente era stato aggredito e preso a sassate da un gruppo di musulmani al termine delle commemorazioni al cimitero-memoriale Potocari. Cerimonie in ricordo delle vittime di Srebrenica sono in programma fra stasera e domani anche a Belgrado su iniziativa di alcune ong e movimenti di difesa dei diritti umani.(ANSAmed).