(ANSAmed) - BELGRADO, 4 OTT - Nuovi attriti si prospettano
tra Montenegro e Kosovo sulla demarcazione della linea di
frontiera fra i due Paesi, una delle due ultime condizioni -
l'altra e' una lotta piu' efficace contro corruzione e
criminalita' - posta dalla Ue a Pristina per la liberalizzazione
del regime dei visti per i cittadini kosovari nello spazio
Schengen. L'accordo sulla demarcazione della linea di frontiera
e' stato firmato nell'agosto 2015 a Vienna. Il parlamento del
Montenegro l'ha ratificato mentre il Kosovo non lo ha ancora
fatto per la forte contrarieta' delle opposizioni nazionaliste
di cui faceva parte l'attuale premier Ramush Haradinaj. A loro
avviso con tale accordo il Kosovo perde 8 mila ettari di
territorio, e per questo Haradinaj, subito dopo l'insediamento
alla guida del governo, ha annunciato di voler aprire un nuovo
negoziato con un diverso team di esperti. Oggi il premier
montenegrino Dusko Markovic, in dichiarazioni alla radio
nazionale, ha detto che, pur comprendendo la complessa
situazione politica interna in Kosovo, la questione della
demarcazione della linea di frontiera e' da conderare ormai
chiusa con la firma dell'accordo due anni fa, e che non si puo'
assolutamente riaprire con nuovi negoziati. "Per il Montenegro
non si puo' mettere nuovamente in discussione tale problema,
neanche su un solo centimetro di territorio". Posizioni quindi
che appaiono difficilmente conciliabili e che fanno prevedere un
possibile braccio di ferro tra Podgorica e Pristina, con
inevitabili ripercussioni sulla fragile stabilita' nella regione
balcanica. (ANSAmed)