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Cinema: Medfilm, vince bosniaco Men Don't Cry di Drljevic

Una terapia di gruppo per esorcizzare guerra nei Balcani

20 novembre, 10:15

(ANSAmed) - ROMA, 20 NOV - Con la consegna dei Premi ai vincitori delle diverse categorie, si è chiuso il sipario sulla 23esima edizione del Medfilm Festival di Roma che dal 10 al 18 novembre ha portato nella capitale il cinema del Mediterraneo. Questi i vincitori: il Premio Amore e Psiche è andato al film Men Don't Cry del bosniaco Alen Drljevi. ''Il film racconta, con una regia essenziale e potente, il coraggio dei personaggi nell'affrontare le ferite della guerra in una dimensione collettiva''. Il Premio Speciale della giuria è andato a Wajib di Annemarie Jacir, ''Per la sensibilità e ironia con cui racconta i rapporti umani e familiari nella complicata realtà di Nazareth''. A Summer 1993 di Carla Simon è andato il Premio Espressione artistica ''Per la sobrietà della regia capace di costruire tensione ed emozione. Per aver raccontato con grande pudore il dramma della perdita dei genitori''.

Premio Open Eyes per il Miglior documentario a: Taste of Cement di Ziad Kalthoum. ''Per lo stile rigoroso e intenso che conduce lo spettatore in un mondo ipnotico e personale, dal quale emerge un racconto capace d'intrecciare la vita quotidiana dei profughi siriani in Libano e il conflitto nel loro paese, con un senso metaforico profondo sulla capacità umana di distruggere e di costruire''. Premio Methexis per il Miglior cortometraggio a: Into the Blue Antoneta Alamat Kusijanovic, ''Per aver raccontato un insieme di sentimenti ricco di sfumature che, grazie alla profonda conoscenza e coscienza del mezzo cinematografico, danno vita ad un'orchestra di pure, coerenti ed oneste emozioni''.

Premio Cervantes il cortometraggio più creativo a: AniMal di Bahram e Bahman, ''Per aver inseguito un'idea mitica e mitologica, portando sullo schermo una fiaba tanto antica quanto poi attuale, volta a riflettere sulla condizione dell'uomo costretto a ritornare ad essere un animale nel disperato tentativo di veder cambiare qualcosa che poi, in fondo, non cambierà mai''. Menzione speciale della Giuria a Yaman di Amer Albarzawi, ''Per aver sintetizzato in pochi minuti una storia che, attraverso un'apparente dolcezza, porta con sé le atrocità della guerra''. Menzione speciale della Giuria a Omar, ''Per aver giocato con una delle tematiche più controverse ed irrisolte degli ultimi tempi, mettendo in scena una vera e propria satira familiare dove l'eterno conflitto tra le diversità culturali fa da padrone in un racconto capace di far riflettere con un'inattesa maturità'' Premio ''Ho girato un mondo - I corti di torno subito'', al film Clay di Anna Zagaglia. ''Per lo sguardo attento e generoso nel mettere in scena dinamiche familiari e domestiche che si offre come strumento per comprendere e superare assenze e dolori. Una piccola rivelazione''. Con un cartellone di 98 film, di cui 61 anteprime italiane, europee e internazionali, accompagnati da numerosi ospiti, il Medfilm Festival ha confermato la sua centralità nel dibattito culturale italiano, testimoniando la straordinaria qualità artistica dell'area Euro-Mediterranea e in particolare degli sguardi femminili che si levano dalla sponda Sud. A essi è stata dedicata questa edizione, attraverso una selezione di opere dirette, scritte e interpretate da donne. Madrina d'eccezione Emma Bonino, Premio Koiné 2017, che nel suo intervento ha sottolineato i due capisaldi su cui si deve fondare il presente ed il futuro del Mediterraneo: ''legalità e contaminazione delle culture'' nella consapevolezza che il ''Mediterraneo non è un mare che ci separa ma un piccolo lago che ci unisce''.

(ANSAmed).

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