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Migranti: Bosnia, in condizioni precarie a confine Croazia

In nove mesi del 2019 oltre 22 mila ingressi illegali

23 gennaio, 18:07

(ANSAmed) - SARAJEVO, 23 GEN - A Velika Kladusa, cittadina del nordovest della Bosnia-Erzegovina a ridosso del confine con la Croazia, un gran numero di migranti soggiornano in condizioni molto precarie, nei numerosi capannoni abbandonati dell'azienda Agrokomerc. In uno di questi, scrive il portale di Banja Luka 'Nezavisne', si trovano un centinaio di migranti ai quali i volontari della Croce rossa del cantone di Bihac assicurano cibo, acqua, vestiario e altro. Il loro numero varia, ha detto uno dei volontari, molti tentano di attraversare il confine ed entrare in Croazia: alcuni ci riescono, altri vengono respinti e tornano indietro, aspettando una nuova occasione.

Secondo la popolazione locale, i migranti spesso irrompono in case abbandonate, accendono fuochi per scaldarsi e spesso in tal modo provocano incendi.

Il centro d'accoglienza Miral di Velika Kladusa, attualmente al pieno della capacità, ospita 700 migranti ma si stima che nel territorio del Comune ce ne siano più del doppio.

In attesa di una nuova ondata di migranti prevista per la prossima primavera, il governo bosniaco ha confermato la decisione in base alla quale ogni cittadino straniero all'ingresso nel Paese deve disporre per il sostentamento di almeno 150 marchi bosniaci (pari a 76,7 euro) per ogni giornata prevista di soggiorno nel Paese. Tale importo non è stato modificato da anni.

Per ciò che riguarda gli ingressi illegali, la polizia ha reso noto che nei primi nove mesi del 2019 sono stati registrati 22.211 migranti illegali. I più numerosi sono risultati i pachistani (8.786), seguiti da afghani (2.359), cittadini del Bangladesh (1.939), iracheni (1.843) e siriani (1.390).

(ANSAmed).

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