In un allestimento di originale vitalità e dai colori vivaci e raffinati - ideato dal regista e scenografo Paolo Panizza - e con un cast di giovani ma già affermati talenti, il pubblico ha potuto apprezzare per circa tre ore (tanti gli applausi a scena aperta) le melodie del salisburghese eseguite dai musicisti della Cyprus Symphony Orchestra condotta dal valente Maestro Ayis Ioannides. Confermando così l'inesauribile freschezza di quest'opera ad oltre 200 anni dalla sua prima rappresentazione, il 26 gennaio 1790 al 'Burgtheater' di Vienna. Con la direzione artistica del Maestro Massimo Taddia, Stefano Nicolao ha curato i costumi e Fiammetta Baldiserri l'allestimento delle luci.
Ottima anche la prova dei bravi componenti del Coro Lirico Città di Rimini 'Amintore Galli'.
La vicenda, com'è noto, ruota intorno all'eterna questione della fedeltà delle donne in amore sulla quale Mozart e da Ponte hanno dato una versione geniale - a tratti comica e leggera, altre volte appassionata e profonda - che riflette il labirinto delle passioni umane. E così sfilano sul palcoscenico l'eccellente baritono Graziano Dallavalle che, nelle vesti del vecchio e cinico filosofo Don Alfonso, ha regalato al pubblico un'interpretazione simpaticamente ironica resa con un'intonazione impeccabile. Convincenti anche il tenore Francisco Brito (Ferrando) e il baritono Valdis Jansons (Guglielmo) i quali hanno dimostrato grande padronanza vocale e interpretativa e che hanno anche molto divertito nella scena del finto auto-avvelenamento.
Uno dei momenti più intensi e preziosi della rappresentazione è arrivato poco dopo l'inizio del secondo atto quando Guglielmo e Dorabella - il mezzo soprano Paola Gardina - hanno intonato il duetto d'amore "Il core vi dono", il primo uomo-donna di tutta l'opera. Ascoltando il loro magnetico "Perché batte batte batte qui?" si è davvero sentito due cuori battere all'unisono, un altro colpo di genio di Mozart e da Ponte per trasfondere passione dal palcoscenico alla platea attraverso le note e le parole. Applausi a scena aperta anche per le altre due bravissime interpreti femminili: il soprano Paola Santucci che con i suoi acuti impeccabili ha dato vita ad un'avvincente e tormentata Fiordiligi splendidamente resa nell'aria "Per pietà". E tanti "Bravo!" anche per il soprano Paola Cigna - una meravigliosa ed entusiasmante Despina - che con la sua voce agile e perfetta ha interpretato con maliziosa femminilità e coinvolgente allegria uno dei personaggi più memorabili del repertorio mozartiano.
Lunghi minuti di applausi per tutti gli artisti al termine dello spettacolo (al completo venerdì sera le 2.200 poltrone in platea) replicato con successo anche sabato e domenica.
(ANSAmed).