(ANSAmed) - NICOSIA, 29 SET - L'antico monastero
greco-ortodosso di Kykkos, storicamente il più ricco ed
importante dell'isola di Cipro, è l'ultima vittima della grave
crisi economica che all'inizio dello scorso anno ha colpito il
Paese. Secondo il quotidiano locale Alithia, infatti, il
monastero avrebbe accumulato debiti per circa 50 milioni di euro
ed ora è stato costretto a licenziare tra i 40 e i 50 dipendenti
laici. Parlando con la stampa, il vescovo Nikiforos ha detto che
egli ha dovuto prendere tale decisione "con grande tristezza".
Per la ridotta disponibilità di entrate (soprattutto per il mancato pagamento degli affitti degli inquilini degli immobili di proprietà del monastero), l'antica abbazia sarà anche costretta a sospendere un certo numero di servizi di assistenza sociale sinora prestati alla comunità. Questi includono un centro di supporto sociale e spirituale, una fondazione scientifica per lo studio globale delle religioni, un centro di ricerca, una scuola di lingua greco-cipriota, così come gli uffici amministrativi del museo. Nikiforos ha detto di sperare che Kykkos potrà ottenere finanziamenti europei per evitare la chiusura completa ed ha concluso osservando che il monastero ha subito un duro colpo finanziario nel marzo 2013 in seguito alla decisione dell'Eurogruppo (attuata dal governo di Nicosia) di tagliare di oltre il 50% tutti i depositi bancari ciprioti superiori ai 100mila euro, tra i quali c'erano anche quelli di Kykkos. (ANSAmed).
Per la ridotta disponibilità di entrate (soprattutto per il mancato pagamento degli affitti degli inquilini degli immobili di proprietà del monastero), l'antica abbazia sarà anche costretta a sospendere un certo numero di servizi di assistenza sociale sinora prestati alla comunità. Questi includono un centro di supporto sociale e spirituale, una fondazione scientifica per lo studio globale delle religioni, un centro di ricerca, una scuola di lingua greco-cipriota, così come gli uffici amministrativi del museo. Nikiforos ha detto di sperare che Kykkos potrà ottenere finanziamenti europei per evitare la chiusura completa ed ha concluso osservando che il monastero ha subito un duro colpo finanziario nel marzo 2013 in seguito alla decisione dell'Eurogruppo (attuata dal governo di Nicosia) di tagliare di oltre il 50% tutti i depositi bancari ciprioti superiori ai 100mila euro, tra i quali c'erano anche quelli di Kykkos. (ANSAmed).
