Parlando della visione strategica del governo cipriota per i prossimi anni, Lakkotrypis ha detto che Cipro intende essere un "centro energetico del Mediterraneo orientale" tramite l'esplorazione e lo sfruttamento delle riserve di idrocarburi presenti nella sua Zee, e grazie ai suoi buoni rapporti con i Paesi vicini (Libano, Israele ed Egitto) e le collaborazioni con i grandi gruppi internazionali tra cui l'Eni.
Proprio il gruppo italiano infatti, in un consorzio di cui ha l'80% con la coreana Kogas, ha avviato il 14 settembre scorso una serie di trivellazioni nei "blocchi" 2, 3 e 9 della Zee - a ridosso dei quali sta operando anche la nave turca Barbaros. Si tratta di esplorazioni che dovranno accertare la presenza ed entità dei giacimenti, almeno quattro ha precisato il ministro, e che stanno procedendo secondo i programmi fino alla scadenza del 31 dicembre. Se le ricerche avranno esiti positivi potranno continuare "gli ottimi rapporti con l'Italia", ha detto ancora il ministro, per il quale "è importante che si stabilisca una presenza italiana a Cipro", in continuità con quelle di Eni ed Edison anche lungo le coste dei vicini Egitto ed Israele.
Ma Cipro guarda con interesse anche all'Europa come partner commerciale "prioritario", pensando a linee di fornitura diversificate: in particolare quelle di gas liquido, ma anche ad un possibile "pipeline" che attraverso Israele e Grecia raggiunga l'Europa. Un'ipotesi che però - ha aggiunto - va ancora soppesata nei suoi diversi aspetti tecnici. Nella Zee cipriota operano anche altri colossi energetici come Total e Noble.(ANSAmed).