Fra queste azioni, in febbraio una nave noleggiata dall'Eni (la Saipem 12000) fu costretta a rinunciare alle attività di trivellazione del gas, su licenza di Nicosia, da un giacimento offshore dell'Egeo orientale, dopo essere stata bloccata per due settimane al largo della costa sudorientale di Cipro dalla marina militare turca. La Turchia infatti rivendica parte dei giacimenti al largo di Cipro per via del governo filoturco di Cipro nord.
Il Consiglio ha anche espresso grande preoccupazione per il protrarsi della detenzione di cittadini Ue, tra cui due soldati greci, e ha chiesto la rapida e positiva soluzione delle vicende aperte. Il vertice ha poi ricordato ad Ankara l'obbligo di rispettare il diritto internazionale e il diritto di Cipro alla ricerca e allo sfruttamento delle sue risorse naturali.
Le preoccupazioni per alcuni comportamenti recenti della Turchia sono grandi". Lo ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano riferendosi "alle questioni energetiche nel Mediterraneo orientale che noi riteniamo di grande importanza per il governo italiano". "Il nostro atteggiamento è sempre stato a favore di un coinvolgimento tra i vertici istituzionali dell'Unione europea e le autorità turche", ha aggiunto Alfano dicendosi convinto che il governo italiano che verrà avrà l'equilibrio per conciliare queste posizioni mantenendo fermi i principi della nostra tradizione democratica". (ANSAmed).