Io, ad esempio, porto il velo a differenza di altre colleghe.
Ma sento di essere una ragazza normale e moderna''. Le fa eco Norhan AbdelHaziz, anche lei egiziana e laureanda in lingua italiana: ''Palermo mi ricorda Alessandria d'Egitto, mi trovo a mio agio in questa citta'. Spero proprio che l'Egitto non diventi un altro Iran''. ''Noi egiziani di religione cristiana - aggiunge Nevine Guirgis - temiamo di essere schiacciati ed estromessi dal Governo. Sarebbe un grave errore perche' costituiamo il 20% della popolazione egiziana''. Per Yousra Gonie, studentessa di Economia, musulmana, ''I cristiani hanno un importante ruolo nell'economia dell'Egitto. Nel settore della borsa, ad esempio, molti investitori sono cristiani ed anche nella telefonia. In questi anni, hanno prodotto ricchezza e posti di lavoro per i giovani''. Altri studenti arrivano dalla Turchia per partecipare al progetto Erasmus in facolta' di medicina. Oltre al tirocinio in ospedale frequentano la summer school della scuola per stranieri. Ahmet Cifci, 24 anni, dopo la laurea desidererebbe specializzarsi in pediatria. ''Palermo e' una citta' economica, ricca di storia e di arte. C'e' anche un bel mare e la gente e' ospitale per questo ho scelto di studiare in Sicilia''.
''Rimarremo nell'Isola tre mesi - aggiungono Fatih Saglam e Suleyman Gumus dell'universita' turca di Gaziantep - stiamo bene a Palermo peccato che la citta' sia un po' sporca. Inoltre, pochi siciliani conoscono le lingue straniere''. La Turchia in Europa? ''Non siamo daccordo - affermano i due giovani - in qiesto momento l'Europa e' debole economicamente pertanto non si potrebbe ricavare alcun vantaggio''. (ANSAmed).