(ANSAmed) - ZAGABRIA - La Croazia festeggia oggi il 23/mo anniversario della proclamazione d'indipendenza, una delle più importanti date nella storia del Paese, che il Teatro nazionale croato di Fiume (Rijeka), terza città della Croazia, ha deciso di segnare esponendo non la bandiera della Repubblica, ma quella arcobaleno, simbolo del movimento e dell'orgoglio omosessuale. Sul balcone della facciata del palazzo ottocentesco del teatro, uno dei cinque in Croazia che portano l'appellativo "nazionale" e sono tradizionalmente considerati istituzioni culturali pubbliche relativamente conservatrici, sotto la bandiera arcobaleno è stata posta una enorme scritta "Felice Giornata dell'Indipendenza" con la firma "Teatro LGBT croato", ovvero sostituendo l'attributo "nazionale" con l'acronimo che indica "lesbiche, gay, bisessuali e transgender". In una nota si spiega che con questo gesto simbolico il teatro fiumano "vuole aprirsi a tutte le minoranze che sui palcoscenici sono state inadeguatamente o affatto rappresentate". Inoltre, il teatro, quest'anno vuole radicalmente cambiare il suo repertorio e approccio artistico, "confermando - come si sostiene - il suo ruolo di raduno di tutti i cittadini, a prescindere da qualsiasi status o appartenenza, inclusa l'identità sessuale".
Dalla dirigenza fanno riferimento anche al referendum tenutosi l'anno scorso che, con una maggioranza del 66 per cento, ha definito nella Costituzione croata il matrimonio come esclusivamente un'unione tra un uomo e una donna. Per il teatro fiumano non si è trattato altro che di "omofobia istituzionalizzata". Nel frattempo, lo scorso luglio, la Croazia ha varato una legge sulle unioni civili che ha equiparato tutti i dritti delle coppie dello stesso sesso con quelle sposate, ad eccezione dell'adozione dei figli. Al referendum sul matrimonio, l'unica grande città croata a rifiutare la sua definizione tradizionale è stata proprio Fiume insieme alla vicina regione Istria. La città è considerata la più liberale e tollerante in Croazia. (ANSAmed).