La manovra prevede un consistente calo nella casella delle entrate, di quasi 350 milioni di euro su di un totale annuo di poco più di 15 miliardi, mentre le uscite sono state ridotte di appena 71 milioni. Dopo questa correzione il deficit a fine 2014 ammonterà a due miliardi di euro. La proiezione dell'andamento del Pil è stata corretta da un magro +0,1 per cento a un più realistico -0,7 per cento, allineandola con quelle della Commissione europea, Fondo monetario internazionale e degli Istituti macroeconomici nazionali. Le entrate che maggiormente hanno sofferto, registrando un calo di quasi 200 milioni di euro, sono quelle relative all'Iva, dunque in diretta correlazione ai consumi. E proprio per dare una spinta alle spese dei cittadini e una boccata d'aria al ceto medio, il governo ha deciso di aumentare la parte non-imponibile del reddito, misura che dovrebbe portare dal prossimo febbraio aumenti dai 10 ai 100 euro mensili nelle buste paga di circa un milione di lavoratori in Croazia. Dal 2015 per compensare la perdita del gettito dovuta a questa correzione dell'Irpef, sarà introdotta la tassa sugli interessi dei risparmi bancari. La proposta del governo di Zagabria prevede un'imposta del 12 per cento su tutti gli interessi riscossi. La Croazia è per ora l'unico Paese dell'Ue a non tassare gli interessi sui risparmi e il prelievo del 12 per cento sarà comunque uno dei più bassi in Europa. (ANSAmed).
Crisi: Croazia, pil ancora in calo, deficit oltre previsioni
Governo decide manovra correttiva e miniriforma fiscale
La manovra prevede un consistente calo nella casella delle entrate, di quasi 350 milioni di euro su di un totale annuo di poco più di 15 miliardi, mentre le uscite sono state ridotte di appena 71 milioni. Dopo questa correzione il deficit a fine 2014 ammonterà a due miliardi di euro. La proiezione dell'andamento del Pil è stata corretta da un magro +0,1 per cento a un più realistico -0,7 per cento, allineandola con quelle della Commissione europea, Fondo monetario internazionale e degli Istituti macroeconomici nazionali. Le entrate che maggiormente hanno sofferto, registrando un calo di quasi 200 milioni di euro, sono quelle relative all'Iva, dunque in diretta correlazione ai consumi. E proprio per dare una spinta alle spese dei cittadini e una boccata d'aria al ceto medio, il governo ha deciso di aumentare la parte non-imponibile del reddito, misura che dovrebbe portare dal prossimo febbraio aumenti dai 10 ai 100 euro mensili nelle buste paga di circa un milione di lavoratori in Croazia. Dal 2015 per compensare la perdita del gettito dovuta a questa correzione dell'Irpef, sarà introdotta la tassa sugli interessi dei risparmi bancari. La proposta del governo di Zagabria prevede un'imposta del 12 per cento su tutti gli interessi riscossi. La Croazia è per ora l'unico Paese dell'Ue a non tassare gli interessi sui risparmi e il prelievo del 12 per cento sarà comunque uno dei più bassi in Europa. (ANSAmed).